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biblioteche ed enti promotori
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"Senza conoscenza non c'e' cultura, senza cultura non c'e' vita"
Come possiamo definire l'idea, legata ad una direttiva dell'Unione
Europa, di far pagare i libri presi in prestito nelle biblioteca, con la
scusa di remunerare gli autori? Si tratta certamente di un degrado
totale della nostra cultura, soprattutto se consideriamo come sono nate
le grandi biblioteche del tempo più antico e l'enorme importanza che
hanno avuto. Nel nostro paese, ma si può ben dire in tutto l'Occidente,
già abbiamo una popolazione distratta dalla tv, che va in biblioteca con
grande timore, addirittura con panico. Pensare di realizzare dei
guadagni per coprire determinate spese rivalendosi direttamente sul
pubblico rappresenta lo stravolgimento dell'idea stessa di biblioteca
pubblica, dove va chi non ha i mezzi per procurarsi i libri. Insomma è
un vero atto di inciviltà.
Senza considerare che tutti gli autori con i quali ho parlato, dai
più noti ai meno conosciuti, e ai quali dovrebbero andare i proventi di
questo balzello, si sono indignati per questa scappatoia. Il fatto di
aver cercato di addossare la responsabilità a loro, perché anche gli
scrittori vogliono la loro parte di profitto in più, è una menzogna,
grande come una casa. E' un classico quello di cercare di spostare le
responsabilità su altri, senza neanche avere il coraggio di prendersi le
proprie. Io ho già firmato un documento in cui giudicavo indegna questa
cosa, un esempio di inciviltà assoluta.
Voglio ricordare a questo proposito una scritta che appariva in
una casa del popolo, prima della Prima guerra mondiale, nei dintorni di
Genova. Su questa targa c'era scritto: «Se un povero ti chiede
l'elemosina e tu hai cinque monete le prime tre monete dagliele per
mangiare ma le altre due dagliele perché si compri un libro.» E la prima
cosa che fecero gli operai fu quella di mettere in piedi le biblioteche.
Abbiamo fatto anche uno spettacolo su una di queste biblioteche fondate
dalla classe operaia. Ora invece vogliono cancellare tutto questo.
Dobbiamo fermare questo ennesimo atto di barbarie!
Senza conoscenza non c'e' cultura, senza cultura non c'e' vita.
Dario Fo
questo testo che riassume il contenuto del video è stato pubblicato sul quotidiano "Liberazione" il 15 marzo 2005
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