Cinque libri in una mano
APRILE 1998
segnalazioni di lettura che appaiono sul periodico mensile dell'amministrazione comunale "Qui Cologno". Nelle pagine riservate alla biblioteca viene proposta una griglia che accenna ad un percorso di trama, si rivolge ad un ipotetico lettore ed estrapola una citazione di riferimento negli stralci.
LIBRO POLLICE il libro sicuro,
garantito dalla storia della letteratura, un classico
LIBRO INDICE segnala una disciplina, è sempre
un libro di saggistica
LIBRO MEDIO il libro che non si sbilancia
LIBRO ANULARE è il libro fedele, quello che
lega, quasi sempre testo poetico
LIBRO MIGNOLO raccolta di racconti o romanzo
breve
Vi invitiamo a seguirci nei vicoli di lettura di una città misteriosa e lucente quale solo Napoli può essere. Scegliete voi la penna da inseguire per ritrovare lo spazio che più si avvicina alla vostra immagine: sono quattro gli autori napoletani che vi propongono, attraverso la scrittura, la loro indiscutibile napoletaneità.
Autore | Titolo | Colore | Interessa a... | Stralci | |
P
O L L I C E |
ERRI
DE LUCA (Napoli, 1950-) scrittore italiano che ha studiato l'ebraico da autodidatta traducendo anche libri della Bibbia. |
Tu,
mio Feltrinelli, 1998 pag. 114 23.000 lire |
La scrittura di Erri De Luca, che preferisce la dimensione del racconto, affronta in quest'ultimo romanzo breve il processo di formazione di un ragazzo. E' un tuffo a ritroso nell'et... delle domande: "Era l'estate dei miei sedici anni, stavo su un precipizio di sentimenti". E così su di uno sfondo vacanziero degli anni cinquanta, dove il mare decide la vita, ascoltiamo in prima persona le dolcissime riflessioni che fanno dell'amore una passione capace di unire lo smarrimento adolescenziale, la tenerezza paterna, la rabbia contro l'ingiustizia . | Grazie a De Luca per questa
sua scintillante scrittura di alta e bassa marea che ci fa respirare in apertura la narrativa italiana di questi anni. |
"Tra i resti del pescato, qualche gallina razzolava in cerca di una testa di alice da inghiottire insieme alla sabbia. Ero un ragazzo di città, ma d'estate m'inselvatichivo. Scalzo, la pelle dei piedi indurita come le carrube mangiate sull'albero, lavatoall'acqua di mare, salato come aringa, un pantalone di tela blu, odore di pesce addosso, qualche squama in giro nei capelli, andatura a passi corti, da barca. In una settimana non avevo più una città d'origine." (p. 11) |
I N D I C E |
Napoli
e Pompei Touring Club Italiano, (Guide d'oro) 336 pagine 46.000 lire |
Tra le guide per raggiungere Napoli vi suggeriamo soprattutto le guide Touring: questa è molto illustrata e può servire a viaggio ultimato per ricostruire i ricordi. | Le agili guide regionali sono sufficienti per una visita veloce di pochi giorni, invece le "guide rosse" contengono sottili ricostruzione di particolari artistici e storici; intermedie per l'approfondimento si presentano le "guide verdi": "Napoli, il golfo, Ischia, Capri, la costiera amalfitana, Caserta, Salerno, Il Cilento". | ||
M E D I O |
FABRIZIA
RAMONDINO (Napoli, 1936-) scrittrice caratterizzata da sapienti incroci di materiali autobiografici e documentativi. |
Althénopis Einaudi, 1981 268 pagine 8.500 lire |
Alquanto
difficile se non impossibile, cogliere le tracce
indicative di un percorso di trama: se ne ricordano i
colori, il senso di trasformazione del paesaggio, le
forme elencative di una scrittura colta. La città di
Fabrizia Ramondino è la città della memoria individuale e collettiva insieme, è la città di una scrittura da decifrare sui muri delle case, entrando negli spazi delle finestre sui volti delle donne e dei ragazzi. |
La curiosità del titolo presto svelata: il termine, usato dai tedeschi durante l'occupazione per indicare la città, significa "occhio di vecchia" | "Ma
quel giorno di agosto l'aria ristagnava. Oppressa
dall'afa e dalle forme grottesche del giardino, mi ero
diretta al boschetto guidata da un sordo istinto, come
quello che riconduce il cane davanti alla casa
abbandonata dal padrone. Avevo come pretesto fra le mani
un libretto da leggere all'ombra. L'avevo scelto a caso,
colpita dalla rilegatura che raffigurava, come sulle tappezzerie delle stanze dei bambini, conigli, orsi e porcellini inframmezzati a fiori. Ma giunta sotto il carrubo, non ebbi nemmeno la forza di aprirlo e mi addormentai." (pag. 220) |
A
N U L A R E |
RAFFAELE VIVIANI
(Napoli, 1888-1950) autore e attore, passato dal cafè-chantant alla prosa drammaturgica scrivendo molti drammi e commedie |
Poesie Guida, 1990 334 pagine 20.000 lire |
Queste poesie figuravano come canti per le musiche di scena: colpisce lo scatto linguistico del vernacolo partenopeo che non si lascia imprigionare nelle pagine. La freschezza dei temi più caratteristici rimbalza nelle vicende di strada e nelle voci dei venditori ambulanti. Al termine un apparato di note aiuta la traduzione e svela le abitudini più tipiche della città. | L'emigrante E io lasso 'a casa mia, lasso 'o paese e me ne vaco 'America a zappare. Pe' fa' furtuna, parto e sto nu mese senza vede' cchi- terra: cielo e mare. (...) (pag. 89) |
|
M I G N O L O |
PEPPE
LANZETTA (Napoli, 1956-) artista napoletano autore anche di canzoni e attore. |
Incendiami
la vita Baldini & Castoldi, 1996 164 pagine 22.000 lire |
In 28 racconti-canzoni, come li definisce Lucio Dalla nella prefazione, si bloccano le immagini piene di suoni e di sfumature di personaggi prevalentemente giovani alla ricerca di qualcosa che non sanno. Figure uniche nella loro particolarità vivono l'eccezione maniacale della loro esistenza in un contesto metropoliano che li abbraccia a sangue. | Per conoscere una città al di fuori di ogni cornice folcloristica, una città che disperazione e rinascita nell'intenso tentativo di arrampicarsi sfuggendo le fiamme della vita quotidiana | Riportiamo
uno stralcio critico del sistema editoriale italiano, in
questo caso contro la Feltrinelli: Io non ti amo, padrone mio ora che ho scoperto che pure i sogni mi vuoi portare via. Forse non t'ho mai amato, ma ho taciuto, ho trattenuto. Ora lo grido con tutto me stesso, ne sono fiero, finalmente respiro. Lasciami le mie umide periferie, i miei viali scassati e bucati, i respiri ansimanti, il verde mancante, l'ozono dell'anima, i miei bambini emaciati,le rapine, gli scippi. le eroine tagliate, gli occhi rossi e bruciati. Lasciami i cieli grigi, le serate livide attraversate dai neon e dalla luce dei quattordicipollici, le meste cene con le teste abbassate di chi non ha più niente da dirsi, da darsi, solo silenzi, per non ferirsi di più. (pag.159) |
NAPOLI TRA LE PAGINE
Anche se può parer impossibile schiudere una città indicibile e inafferrabile per antonomasia come Napoli, molti ci hanno provato e alcuni ci sono sicuramente riusciti formando un mosaico letterario alquanto profumato. E' città di cuore, di grandi perchè più o meno risolti, non lascia mai indifferenti, è cultura di musica, teatro, cinema e tant'altro di cui non riusciremo a parlarvi. Oltre ai cinque libri che abbiamo scelto per le dita della nostra mano all'area culturale partenopea sono rimasti legati altri narratori che possiamo brevemente ricordarvi senza un ordine particolare:
MICHELE PRISCO, (1920) ricordiamo soprattutto Gli eredi del vento, Rizzoli, 1950 e Una spirale di nebbia, Rizzoli, 1966
"Il pino, il mare, il lungomare ed il Vesuvio sullo sfondo: sì probabilmente è la cartolina illustrata più famosa del mondo, e tuttavia prorpio per il fatto d'essere così conosciuta essa è al tempo stesso la più misconosciuta e non è un giuoco di parole. Forse perchè prima di una città Napoli è una categoria umana il cui connotato più rilevante resta l'imprevedibilità: una sorta di valigia a doppio fondo di cui non si riesce a conoscere mai il preciso definitivo contenuto, con tutte quelle eredità di cui è impastato il sangue della sua gente: fenicia, greca, moresca, e fors'anche slava, se la filosofia del "lassamme fà a Dio" si imparenta al Nitchevò russo (e non dimentichiamo il Vesuvio, questa specie di Moby Dick dei partenopei). (MICHELE PRISCO da Napoletanità)
RAFFAELE LA CAPRIA, nato nel 1922 ha svolto la sua attività lavorativa prevalentemente a Roma pur dedicando alla cultura partenopea molti saggi tra cui L'armonia perduta, Mondadori, 1986. Tra i romanzi: Ferito a morte, Bompiani, 1961 (Premio Strega), esito tra i più originali della narrativa degli anni sessanta, e l'autobiografia letteraria False partenze, Mondadori, 1995.
MARIO POMILIO (1921-1990) il maggiore scrittore cattolico italiano del dopoguerra di cui suggeriamo L'uccello nella cupola, 1954 sull'angoscia dell'uomo di fronte alla perdita di Dio e Il quinto evangelio, 1975 forse l'opera maggiore che accorpa ricerca civile e religiosa nella figura di un ufficiale dell'esercito americano in Germania alla ricerca di un favoleggiato quinto Vangelo.
Nella produzione neorealistica che si sviluppò spontaneamente e con vivacità a Napoli: GIUSEPPE MAROTTA (1902-63) nei suoi racconti umoristici: L'oro di Napoli, da cui fu tratto l'omonimo film di De Sica; LUIGI INCORONATO (1920-67), e LUIGI COMPAGNONE nato nel 1912 scrittore dalla vena ironica e surreale che ci descrive una Napoli dai toni grotteschi.
Importante la figura di DOMENICO REA (1921-1994) nei racconti di Spaccanapoli, 1947, Gesù, fate luce, 1950 (Premio Viareggio); Una vampata di rossore, 1959 romanzo sanguigno e visionario che affronta il tema della malattia. Nel romanzo Ninfa plebea (Premio Strega 1993) si racconta dell'educazione sentimentale di Miluzza, con un'invenzione oscillante tra realtà e elaborazione fantastica.
Le radici del teatro di EDUARDO DE FILIPPO (1900-84) provengono dallo spettacolo napoletano del primo Novecento pur avendo una parentesi di contatto con il neorealismo. Il teatro... altro interminabile ramo di curiosità.
Tra chi ha abitato a Napoli: ANNA MARIA ORTESE, nata nel 1914 e scomparsa recentemente ha dedicato alla città i racconti: Il mare non bagna Napoli, 1953 e l'opera Il cardillo addolorato, Adelphi, 1993 dove si aggiungono tasselli di comprensione della realtà cittadina.
MATILDE SERAO (1856-1927) napoletana di madre greca ci lascia uno squarcio sulla Napoli ottocentesca in: Il ventre di Napoli (1884)e Il terno secco dove descrive una delle passioni più intense dei napoletani, forse una mania collettiva.
Tra gli autori che vi hanno ambientato i loro romanzi: CURZIO MALAPARTE sceglie una Napoli devastata dalla seconda guerra mondiale per descrivere l'eruzione del Vesuvio del 1944: La pelle (1949), MARGUERITE YOURCENAR vi ha abitato nel 1938 e ambientato Anna Soror uno dei tre racconti contenuti in Come l'acqua che scorre.
Tra i grandi viaggiatori STENDHAL vi passò nel 1817 e ce lo racconta in Roma, Napoli,e Firenze: viaggio in Italia da Milano a Reggio Calabria, Laterza, 1990. Tra i francesi un segno lo lascia anche MONTESQUIEU nel 1728 interessandosi curiosamente nel suo Viaggio in Italia del miracolo di san Gennaro. Approdato alla letteratura di viaggio GUIDO PIOVENE nel suo Viaggio in Italia del 1957 ci descrive la Spaccanapoli e i suoi incredibili vicoli popolari.
Alla fine abbiamo voluto proporvene molti e per ricordarli abbiamo forse esagerato. Lasciateci concludere con qualche nuova proposta: ELENA FERRANTE, L'amore molesto da cui l'omonimo film di Mario Martone.
GIAMPAOLO RUGARLI (1932-), Il superlativo assoluto (1987), Il nido di ghiaccio (1989)
SERGIO LAMBIASE, Memorie di una guida turistica, 1992 e infine
ERRI DE LUCA (1950-), PEPPE LANZETTA (1956-) FABRIZIA RAMONDINO (1936-) evidenziati nei Cinque libri in una mano
Biblioteca Civica Cologno Monzese
Autore |
Titolo |
Colore |
Interessa a... |
Stralci |
ERRI DE LUCA (Napoli, 1950-) scrittore italiano che ha studiato l'ebraico da autodidatta traducendo anche libri della Bibbia. |
Tu, mio Feltrinelli, 1998 pag. 114 23.000 lire |
La scrittura di Erri De Luca, che preferisce la dimensione del racconto, affronta in quest'ultimo romanzo breve il processo di formazione di un ragazzo. E' un tuffo a ritroso nell'età delle domande: «Era l'estate dei miei sedici anni, stavo su un precipizio di sentimenti». E così su di uno sfondo vacanziero degli anni cinquanta, dove il mare decide la vita, ascoltiamo in prima persona le dolcissime riflessioni che fanno dell'amore una passione capace di unire lo smarrimento adolescenziale, la tenerezza paterna, la rabbia contro l'ingiustizia . | Grazie a De Luca per questa sua scintillante scrittura di alta e bassa marea che ci fa respirare in apertura la narrativa italiana di questi anni. | "Tra i resti del pescato, qualche gallina razzolava in cerca di una testa di alice da inghiottire insieme alla sabbia. Ero un ragazzo di città, ma d'estate m'inselvatichivo. Scalzo, la pelle dei piedi indurita come le carrube mangiate sull'albero, lavato all'acqua di mare, salato come aringa, un pantalone di tela blu, odore di pesce addosso, qualche squama in giro nei capelli, andatura a passi corti, da barca. In una settimana non avevo più una città d'origine." (p. 11) |
Napoli e Pompei Touring Club Italiano, (Guide d'oro) 336 pagine 46.000 lire |
Tra le
guide per raggiungere Napoli vi suggeriamo soprattutto le
guide Touring: questa è molto illustrata e può servire
a viaggio ultimato per ricostruire i ricordi. Le agili guide regionali sono sufficienti per una visita veloce di pochi giorni, invece le "guide rosse" contengono sottili ricostruzione di particolari artistici e storici; intermedie per l'approfondimento si presentano le "guide verdi": "Napoli, il golfo, Ischia, Capri, la costiera amalfitana, Caserta, Salerno, Il Cilento". |
|||
PEPPE LANZETTA (Napoli, 1956-) artista napoletano autore anche di canzoni e attore. |
Incendiami la
vita Baldini & Castoldi, 1996 164 pagine 22.000 lire |
In 28 racconti-canzoni, come li definisce Lucio Dalla nella prefazione, si bloccano le immagini piene di suoni e di sfumature di personaggi prevalentemente giovani alla ricerca di qualcosa che non sanno. Figure uniche nella loro particolarità vivono l'eccezione maniacale della loro esistenza in un contesto metropoliano che li abbraccia a sangue. | Per conoscere una città al di fuori di ogni cornice folcloristica, una città che èdisperazione e rinascita nell'intenso tentativo di arrampicarsi sfuggendo le fiamme della vita quotidiana | Riportiamo
uno stralcio critico al sistema editoriale italiano, in
questo caso contro la Feltrinelli: Io non ti amo, padrone mio ora che ho scoperto che pure i sogni mi vuoi portare via. Forse non t'ho mai amato, ma ho taciuto, ho trattenuto. Ora lo grido con tutto me stesso, ne sono fiero, finalmente respiro. Lasciami le mie umide periferie, i miei viali scassati e bucati, i respiri ansimanti, il verde mancante, l'ozono dell'anima, i miei [bambini emaciati, le rapine, gli scippi. le eroine tagliate, gli occhi rossi e bruciati. Lasciami i cieli grigi, le serate livide attraversate dai neon e dalla [luce dei quattordicipollici, le meste cene con le teste abbassate di chi non ha più niente da dirsi, da darsi, solo silenzi, per non ferirsi di più. (pag.159) |
FABRIZIA
RAMONDINO (Napoli, 1936-) scrittrice caratterizzata da sapienti incroci di materiali autobiografici e documentativi. |
Althénopis Einaudi, 1981 268 pagine 8.500 lire |
Alquanto difficile se non impossibile, cogliere le tracce indicative di un percorso di trama: se ne ricordano i colori, il senso di trasformazione del paesaggio, le forme elencative di una scrittura colta. La città di Fabrizia Ramondino è la città della memoria individuale e collettiva insieme, è la città di una scrittura da decifrare sui muri delle case, entrando negli spazi delle finestre sui volti delle donne e dei ragazzi. | La curiosità del titolo è presto svelata: il termine, usato dai tedeschi durante l'occupazione per indicare la città, significa "occhio di vecchia" | "Ma quel giorno di agosto l'aria ristagnava. Oppressa dall'afa e dalle forme grottesche del giardino, mi ero diretta al boschetto guidata da un sordo istinto, come quello che riconduce il cane davanti alla casa abbandonata dal padrone. Avevo come pretesto fra le mani un libretto da leggere all'ombra. L'avevo scelto a caso, colpita dalla rilegatura che raffigurava, come sulle tappezzerie delle stanze dei bambini, conigli, orsi e porcellini inframmezzati a fiori. Ma giunta sotto il carrubo, non ebbi nemmeno la forza di aprirlo e mi addormentai. (pag. 220) |
pagina a cura di Luisa Vezzani | redatta il 30/04/98 | ultimo aggiornamento 13/10/1999 |
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