Cinque libri in una mano
MARZO 1998
segnalazioni di lettura che
appaiono sul periodico mensile dell'amministrazione comunale
"Qui Cologno". Nelle pagine riservate alla biblioteca
viene proposta una griglia che accenna ad un percorso di trama,
si rivolge ad un ipotetico lettore ed estrapola una citazione di
riferimento negli stralci.
LIBRO POLLICE il libro sicuro, garantito dalla storia della
letteratura, un classico
LIBRO INDICE segnala una disciplina, è sempre
un libro di saggistica
LIBRO MEDIO il libro che non si sbilancia
LIBRO ANULARE è il libro fedele, quello che
lega, quasi sempre testo poetico
LIBRO MIGNOLO raccolta di racconti o romanzo
breve
AUTOBIOGRAFIA AL
FEMMINILE
L'invito alla pausa di lettura vi accompagna anche
questo mese con un leit-motiv: cinque scritti autobiografici di
donne: un mazzo di mimosa di scrittura femminile. Buona lettura!
Autore | Titolo | Colore | Interessa a... | Stralci | |
P
O L L I C E |
MARGUERITE YOURCENAR (Bruxelles 1903 - Mount Desert 1987) scrittrice di romanzi e testi drammatici, poetessa, traduttrice e critica, ha saputo realizzare opere tra le più ricche della nostra epoca. |
Le labyrinthe du
monde: - Care memorie (1974) - Archivi del nord (1977) - Quoi? L'éternitè (postumo 1988) |
L'opera autobiografica Le labyrinthe du monde comprende tre volumi di cui l'ultimo postumo e incompiuto. La scrittrice dimostra la sua innata propensione a varcare le soglie della ricostruzione storica con la pazienza dolcissima di una magica esploratrice. Le figure degli antenati sono ricostruite attraverso la ricerca in archivi e biblioteche o tramandate dalla tradizione orale. | Chi si indirizza abitualmente verso il romanzo storico troverà un tocco di sensibilità e spessore nella scrittura di questa autobiografia, ma anche chi si voglia immergere in un viaggio multiculturale. | "L'essere
che chiamo "io" venne al mondo un certo lunedì
8 giugno 1903, verso le otto del mattino, a Bruxelles
(...). Dopo aver riferito questi fatti che in se stessi
non significano nulla ma che tuttavia, per ciascuno di
noi, conducono più lontano della nostra storia
individuale o semplicemente della storia, mi fermo, presa
da vertigine di fronte al groviglio inestricabile di casi
e di circostanze che più o meno ci determinano tutti.
Quella creatura di sesso femminile..." (Care memorie, p. 5) |
I N D I C E |
a cura di ANGIOLINA ARRU
e MARIA TERESA CHIALANT entrambe docenti universitarie dell'Istituto universitario Orientale di Napoli |
Il racconto delle
donne: voci, autobiografie, figurazioni Liguori, 1997 |
Vengoni qui raccolti gli interventi saggistici di 13 studiose che hanno come denominatore comune l'interesse per le forme espressive della soggettività femminile.Sono diverse le metodologie a confronto: storica, letteraria, antropologica e linguistica, per entrare nel registro autobiografico della confessione palese o dell'autobiografia travestita. | Essendo le autrici tutte docenti universitarie la percezione di questi interventi è più vicina alla ricerca che non alla divulgazione. Si consiglia una sbirciata sui titoli dei lavori. | "Con il "racconto delle donne" abbiamo voluto riferirci a varie forme di espressione femminili legate prevalentemente - ma non unicamente - alla scrittura autobiografica. Il lavoro si articola in due sezioni: "Voci e autobiografie" e "Figurazioni"" (p. 7) |
M E D I O |
DOLORES PRATO (Roma 1892-Anzio 1983) di natura chiusa, ha rilasciato di sé poche notizie, rimandando ancor più alla scrittura. |
Giù la piazza non
c'è nessuno a cura di Giorgio
Zampa |
Sotto questo titolo, che fiorisce da una conta infantile, sono raccolti gli appunti di una vita che la Prato dettò quando aveva ormai più di ottant'anni. Autobiografia di un'infanzia che continua nel volume Le ore dove sempre incompiuto si descrive il periodo collegiale. Ne emerge una prosa sottile e trasparente, spesso puntigliosa e caparbia nel riportare nei minimi dettagli gli avvenimenti e le sensazioni. | Nel 1980 quando uscì da Einaudi proposto, ma poi tagliato e corretto da Natalia. Ginzburg, fu un caso letterario. Questa versione ora integrale può essere un vero e proprio invito a riconoscere il gioco di Scrittura di una donna che esordì a 87 anni avendo scritto anche articoli apparsi sui giornali. | "Lo zio staccò un fiore, lo strinse come per strozzarlo e la bocca si aperse. Il labbro di sotto, potente, s'incastrava al superiore, più espanso; continuai io a stringerlo alla gola e la bocca si spalancava; staccava le labbra con una sua piccola violenza tanto da dare l'impressione che ci fosse quel rumore che fanno le nostre labbra quando vogliamo due cose insieme: tenerle serrate e staccarle. Poteva non chiamarsi boccadileone, magari boccadifiore, boccadisilenzio, perché ruggito non ne usciva." (p. 153) |
A
N U L A R E |
ALDA MERINI (Milano, 1931-) poetessa rimasta in silenzio per un ventennio a causa della malattia e del ricovero in manicomio |
Reato di vita:
autobiografia e poesia a cura di |
Si scivola con commovente curiosità tra le pagine del racconto autobiografico che Alda Merini ha accettato di dettare a Luisella Veroli da gennaio a giugno 1994. La narrazione autobiografica è inframmezzata da testimonianze in versi sfuggite inaspettatamente da un impeto creativo inarrestabile. Il libro riporta che tra percorsi di un seminario di lezioni di poetica. | Altalenante di semplicità e ingarbugliata dai conflitti psicologici, la storia di una vita che sprigiona qualche barlume sull'intricato intersecarsi della vita con la produzione poetica. | "Uscita dal manicomio ("Ciao rediviva" furono le parole con le quali Manganelli mi salutò), morto mio marito, senza protezione, sono esposta ad ogni tipo di angheria, di interferenza, di invasione da parte della assurda cattiveria umana. Ma è tanta la mia passione per lo scrivere, tanta la voglia di vivere e di ragionare che passo sopra alle bassezze e alle oscure vergogne della sorte" (p. 50) |
M I G N O L O |
EUDORA WELTY (Jackson 1909-) nata e vissuta nel Missisippi è scrittrice di romanzi, racconti e opere saggistiche oltre che fotografa. Ha ottenuto il Premio Pulitzer. |
Come mi sono scoperta
scrittore traduzione di Enrico
Palandri |
Diviso in tre importanti sequenze (ascoltare - imparare a vedere - trovare una voce) questa autobiografia letteraria si presenta come una veduta di montagna da cui emergono solo vette accuratamente scelte. Ma poi è difficile non perdersi tra i colori dei ricordi, ci sono troppi aneddoti profumati di lontane ingenuità, per non delineare un paesaggio curiosamente allegro | A chi vuol farsi un viaggio, oltre che letterario, sulle onde di un tragitto americano ormai lontanissimo non certo di distanza, ma senz'altro di tempo. | "Dall'età di due o tre anni ho imparato che ogni stanza a casa nostra, a qualunque ora del giorno, era lì per leggere o per farcisi leggere qualcosa. Mia madre leggeva per me. Leggeva per me nella camera da letto grande la mattina... leggeva per me nella sala da pranzo i pomeriggi d'inverno di fronte al fuoco di carbone, con l'orologio a cucù che finiva le storie con il suo "cucù", a volte leggeva per me in cucina mentre stava seduta a fare il burro, e lo sbattere della zangola singhiozzava per qualunque storia." ( p. 14) |
pagina a cura di Luisa Vezzani | redatta il 30/03/98 | ultimo aggiornamento 13/10/1999 |
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