Cinque libri in una mano
NOVEMBRE 1997

segnalazioni di lettura che appaiono sul periodico mensile dell'amministrazione comunale
"Qui Cologno". Nelle pagine riservate alla biblioteca viene proposta una griglia che accenna ad un percorso di trama, si rivolge ad un ipotetico lettore ed estrapola una citazione di riferimento negli stralci.

LIBRO POLLICE il libro sicuro, garantito dalla storia della letteratura, un classico

LIBRO INDICE segnala una disciplina, è sempre un libro di saggistica
LIBRO MEDIO il libro che non si sbilancia
LIBRO ANULARE è il libro fedele, quello che lega, quasi sempre testo poetico
LIBRO MIGNOLO raccolta di racconti o romanzo breve

La scelta delle nostre cinque proposte del mese gravita attorno a quel misterioso alone di Selene che è la narrazione; narrazione proposta nelle diverse sfaccettature della filosofia, del teatro e inevitabilmente dei linguaggi che si accarezzano in un moltiplicarsi di toni e di sequenze.  

  Autore  Titolo  Colore  Interessa a...  Stralci 
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"L'autore delle novelle è anonimo. Sviluppate in epoche e luoghi diversi, si suppone siano state scritte da numerosi narratori." (T. Ben Jelloun) Le mille e una notte 

edizione a cura di F. Gabrieli, con uno scritto di T. Ben Jelloun 

Einaudi, 1997  

2 volumi 

70.000 lire

Il sacrificio di Shehrazade inaugura il principio stesso della narrazione: l'invenzione del racconto senza fine. "Raccontami una storia, o ti ammazzo!" ci conduce sul filo del rasoio verso frasi che si intrecciano, che intrigano, e alla fine seducendo salvano.  Per uscire dai luoghi comuni, questi racconti vanno scoperti nel loro senso del meraviglioso che è spesso anche un rovescio di crudeltà, razzismo e misoginia. "Si narra dunque (e Dio ne sa di più ed è più saggio, ed alto e generoso) che nel tempo passato e nell'epoca antica c'era un re dei Sassanidi, regnante nelle isole dell'isole dell'India e della Cina, con soldati e satelliti, servi e famigliari. Egli aveva due figlioli, uno grande e uno piccolo... " (pag. 3)
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ADRIANA CAVARERO 

docente di filosofia della politica all'Università di Verona.

Tu che mi guardi, tu che mi racconti: filosofia della narrazione 
Feltrinelli, 1997 
190 pagine 
22.000 lire
Partendo dai testi - Edipo, Ulisse, ma anche K. Blixen e Rilke - in questo studio si lavora sul concetto di unicità elaborato da H. Arendt per costruire un ritratto dell'individuo legato al concetto di narrazione. Suggerisce riflessioni legate al cammino insondabile della vita, legato ai tracciati delle storie narrative con raccordi spazio temporali " Secondo Hannah Arendt la "filosofia" blixeniana suggerisce che "nessuno ha una vita degna di considerazione di cui non si possa raccontare una storia"" (pag. 9)
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HEINRICH VON KLEIST 

(1777-1811) 

drammaturgo, poeta e prosatore tedesco.

Michael Kohlhaas: (da una antica cronaca) 
traduzione di G. Bemporad con uno scritto di T. Mann 
126 pagine 
13.000 lire
Racconto di soprusi e vendette in una Germania del XVI secolo dove il protagonista si trova a subire le angherie di un signorotto sassone. Ribelle in nome della giustizia, Kohlhaas è un personaggio 'alto', impeccabilmente descritto nella vicenda della sua esistenza.  Oltre ad essere il racconto più celebrato di Kleist, per T. Mann si tratta "forse del più forte racconto di lingua tedesca". Ripreso egregiamente da Marco Baliani in un toccante monologo teatrale. "Sulle rive della Havel viveva intorno alla metà del sedicesimo secolo un mercante di cavalli di nome Michael Kohlhaas, figlio di un maestro, uno degli uomini più retti e insieme più terribili del suo tempo. Quest'uomo non comune avrebbe potuto passare per il modello del buon cittadino fino ai trent'anni..." (pag. 11)
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ATTILIO BERTOLUCCI 

(S. Lazzaro, Parma, 1911) 
poeta legato ai toni della memoria e del paesaggio padano.

La camera da letto 
Garzanti, 1984 
254 pagine 
28.000 lire
Le origini di questo lavoro sono da ricercarsi in una forma di 'invidia' dei romanzieri, che possono avere in mano l'aggrovigliarsi del tempo. Bertolucci ha lasciato sedimentare in poesia le sue mattine lavorative, racchiudendo la trama della sua vita in un "romanzo in versi". E' davvero particolare una lettura di un romanzo scritto in poesia ricco di intrecci familiari che si distendono lungo le atmosfere dell'Appennino emiliano.  Elsa 

Il tempo va così lento negli anni 
giovani del matrimonio... Maria 
abita nel civile di un podere 
in affitto, non grande, 
limitrofo alle terre paterne, 
collegato al palazzo da sentieri 
fra i campi... (pag. 40)

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JOSÉ' MARIA ECA DE QUEIROZ 

(1845-1900) 

è stato il maggior romanziere portoghese dell'Ottocento dotato di una grande capacità di caratterizzare costumi e ambienti

José Matias 

a cura di L. Stegagno Picchio 
Tranchida, 1992 
61 pagine 
10.000 lire

Tutto il racconto è governato dalla voce di un narratore che durante il funerale del protagonista ne narra le tappe di vita ad un ipotetico interlocutore/lettore. Ne viene descritta solo ed esclusivamente la vita sentimental-esistenziale di un amore platonico, con gli intrecci paradossali di un tono tragicomico.  La vivezza del dialogo si manifesta nella forma dell'oralità tipica della narrativa del tempo sia portoghese che brasiliana. "Un caso complicato, non è vero? Ah! Lei non può immaginare quanto ci filosofai sopra io, per dovere di filosofo! E giunsi alla conclusione che Matias era un malato, affetto da iper-spiritualismo, che aveva temuto vigliaccamente la materialità del matrimonio, le pantofole, la pelle poco fresca del risveglio, un ventre enorme di sei mesi, i bambini che urlano nella culla bagnata..." (pag. 42)

 


pagina a cura di Luisa Vezzani redatta il 30/10/97 ultimo aggiornamento 13/10/1999
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