Cinque libri in una mano
OTTOBRE 1998
segnalazioni di lettura che
appaiono sul periodico mensile dell'amministrazione comunale
"Qui Cologno". Nelle pagine riservate alla biblioteca
viene proposta una griglia che accenna ad un percorso di trama,
si rivolge ad un ipotetico lettore ed estrapola una citazione di
riferimento negli stralci.
LIBRO POLLICE il libro sicuro, garantito dalla storia della
letteratura, un classico
LIBRO INDICE segnala una disciplina, è sempre
un libro di saggistica
LIBRO MEDIO il libro che non si sbilancia
LIBRO ANULARE è il libro fedele, quello che
lega, quasi sempre testo poetico
LIBRO MIGNOLO raccolta di racconti o romanzo
breve
Libri in vista! Percorso di lettura ad occhi aperti...
Autore | Titolo | Colore | Interessa a... | Stralci | |
P
O L L I C E |
JOSE' SARAMAGO (Azinhaga, 1922-) narratore, poeta, drammaturgo e giornalista portoghese di importante spessore stilistico. Premio Nobel 1998 per la letteratura. |
Cecità traduzione di Rita Desti Einaudi, 1996 315 pagine 30.000 lire |
E' di una cecità collettiva che si tratta in questo romanzo di Saramago, un'analisi soffocante della condizione umana. Si insegue il contagio di un'epidemia, anche metaforica, attraverso la cecità "bianca" del singolo individuo fino a quella collettiva di un intero paese preso dal panico. | Un'opera inserita in un non-tempo da cui si
colgono le oppressioni dei tempi passati per spingersi
oltre nel futuro in un metafisico terrore di follia. Lo consigliamo ai lettori di Camus che hanno amato La peste. |
"Fu una notte agitata. Vaghi all'inizio, imprecisi, i sogni passavano da un dormiente all'altro, coglievano qui, coglievano là, portando via con sè nuove memorie, nuovi segreti, nuovi desideri, ecco perché gli addormentati sospiravano e mormoravano, Questo sogno non è mio, dicevano, ma il sogno rispondeva, Non conosci ancora i tuoi sogni, fu così che la ragazza dagli occhiali scuri venne a sapere chi era il vecchio dalla benda nera che dormiva lì a due passi, così credette lui di sapere chi fosse lei, lo credette soltanto, perché non basta che i sogni siano reciproci per essere uguali." (pag. 267) |
I N D I C E |
RUGGERO PIERANTONI (Roma, 1934-) ricercatore al CNR di Genova è attualmente anche assessore alla cultura del comune. |
La trottola di Prometeo: introduzione
alla percezione acustica e visiva Laterza, 1996 482 pagine 50.000 lire |
Estremamente interdisciplinare dalla storia dell'architettura a quella della musica, questo studio sulla percezione visiva e acustica si presenta al lettore in cinquanta lezioni di una decina di pagine. L'apertura di vie parallele aiuta alla comprensione del corso e le citazioni bibliografiche avviano a letture più approfondite. | Vi invitiamo alla lettura di Pierantoni, uno scienziato di forte impatto concettuale e creativo del quale apprezziamo la particolare attenzione alla scrittura. | "Gli antichi astronomi lo sapevano benissimo: se vuoi vedere una stella poco luminosa non dovresti fissarla mai, ma se guardi di lato, con la coda dell'occhio, allora sì che la vedi! Questo consiglio era ben noto e quando si aveva la sensazione confusa della presenza, lì al centro del campo visivo, di una stella appena visibile si sapeva che, muovendo gli occhi di lato come per evitarla, la stella debole sarebbe apparsa più luminosa e ben discernibile contro il cielo notturno. Se vogliamo capirne il motivo occorre comprendere cosa si intende per "fissare" un oggetto." (pag. 11) |
M E D I O |
INGEBORG BACHMANN (Klagenfurt, 1926-Roma, 1974) poetessa e narratrice austriaca di forte sensibilità. |
Occhi felici in: Tre sentieri per il lago Adelphi, 1980 233 pagine 20.000 lire |
Miranda è miope e astigmatica, la sua percezione del mondo richiede degli intermediari: dipendere dagli occhiali o dall'amore di Josef per affrontare il mondo vero comincia a risultare strano. Perché dover uscire quando il mondo velato offre sogni e illusioni di civiltà così perfetti? | Oltre ad aver scritto poesie d'amore tra le più appassionate della lirica tedesca, la Bachmann è scrittrice animata da forte interesse per i rapporti uomo-donna. | "S. seziona il carattere di Miranda e afferma innanzitutto che non ne ha affatto, che cambia continuamente. Un giorno la si incontra a teatro tutta elegante, un altro è sciatta quant'altri mai, con la gonna che le pende da una parte o, di nuovo, per intere settimane non è stata dal parrucchiere. Josef dice: Tu non capisci. Tutto dipende dal fatto che abbia trovato o no i suoi occhiali, e poi ancora che se li metta o no." (pag, 101) |
A
N U L A R E |
SEAMUS HEANEY (Castledawson, 1939) poeta nord irlandese che ha ricevuto in premio Nobel per la letteratura nel 1995. |
Veder cose a cura di G. Sacerdoti Mondadori, 1997 237 pagine |
Vedere cose, per un libro di poesia, è titolo aperto sul vedere la realtà, intendere la vita, ascoltare e studiare le percezioni. Uscito nel 1991 rappresenta la raccolta dei cinquant'anni del secondo premio Nobel irlandese dopo Yeats del ventesimo secolo. | Dalla lingua gaelica della grande tradizione irlandese alla seconda lingua inglese, Heaney è anche importante traduttore di Dante. | Campo di visione Ricordo la donna seduta per anni in carrozzella che guardava dritto davanti a sé, fuori della finestra, gli aceri che perdevano e mettevano le foglie giù alla fine del sentiero. |
M I G N O L O |
DANIELE DEL GIUDICE (Roma, 1949-) scrittore italiano di racconti e romanzi brevi. |
Atlante occidentale Einaudi, 1985 152 pagine 16.000 lire |
"E' un peccato che io non possa descriverlo, perché nel non poter descrivere c'è qualcosa di amorale, come del resto c'è qualcosa di assolutamente morale in una buona descrizione. Non aver bisogno di raccontare è l'unica cosa che incrina la felicità del vedere oltre la forma." Daniele De Giudice p. 68 | A chi è disposto ad inciampare tra le parole fermandosi a guardare l'orizzonte del gusto, dei sentimenti, della percezione. | Per un po' rimasero in silenzio, seduti ciascuno valutando la silenziosità dell'altro, cercando almeno in quella un punto d'incontro. Poi Epstein piegò leggermente la testa e disse: "Lei cosa vede?" "Quando? - disse Brahe - In generale, adesso, nel mio lavoro, o che?" "Adesso. Mi dica che cosa vede adesso, in questo istante. Chiuda un attimo gli occhi e li riapra. Se vuole li tenga chiusi finché il nero non le sembra perfetto , senza un'ombra di immagine. Si concentri sul nero fino a farlo diventare più nero che può. Poi riapra gli occhi e mi dica cosa vede". (pag. 54) |
pagina a cura di Luisa Vezzani | redatta il 30/10/98 | ultimo aggiornamento 13/10/1999 |
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