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biblioteche ed enti promotori
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La "Plataforma contra el préstamo de pago" lancia la campagna per raccogliere un milione di firme contro la Direttiva
Ecco il testo dell'appello
Richiesta alla Commissione Europea di deroga alla Direttiva 2006/115/CE
La Direttiva europea 2006/115/CE, sui diritti di noleggio e prestito e altri diritti affini ai diritti d'autore nell'ambito della proprietà intellettuale obbliga i paesi europei a riscuotere un canone dalle biblioteche per la loro attività principale: facilitare la lettura e il sapere attraverso il prestito dei libri e documenti di qualsiasi tipo.
Noi, lettori spagnoli, italiani, ... insieme a centinaia di bibliotecari, scrittori, librai, editori, intellettuali, artisti, scienziati, maestri e professori chiediamo alla Commissione Europea di concedere la possibilità di derogare a questa direttiva per svariati motivi, tra i quali i seguenti: | |
· Perché la lettura è un bene e un diritto pubblico che non deve essere soggetto a limiti né restrizioni di alcun tipo.
· Perché il canone presuppone l'introduzione di una logica mercantile in un servizio pubblico come la biblioteca.
· Perché è ingiusto che un settore privato, cioè l'industria editoriale e le associazioni di gestione dei diritti, che trattengono una parte del canone lì dove esiste, imponga un'imposta al settore pubblico.
· Perché quando una biblioteca acquista un libro già paga i diritti d'autore. Non è ammissibile che debba pagare anche per il prestito, che è un'attività senza fini di lucro.
· Perché il prestito pubblico non solo non è nemico degli autori e delle edizioni, bensì ne è uno dei migliori alleati. Molti autori lo sanno, e per questo si rifiutano di ricevere denaro per il prestito dei loro libri nelle biblioteche.
· Perché non è provato che il prestito bibliotecario riduca la vendita di libri. Al contrario: le biblioteche rendono i libri necessari, e in questo modo ne promuovono la vendita. Nei paesi in cui la biblioteca funziona bene, il commercio del libro è molto più attivo che negli altri.
· Perché, anche se il canone non verrà pagato direttamente dall'utente, i costi verranno detratti dai budget bibliotecari, e le biblioteche pubbliche perderanno potere d'acquisto.
· Perché, al diminuire dei budget, smetteranno di entrare nelle biblioteche molte opere, sicuramente quelle minori, e quelle di autori poco o nulla conosciuti, la cui esistenza pubblica è assicurata solo dalle biblioteche. Inoltre verrà penalizzata la diversità, tanto necessaria nel campo culturale.
· Perché la maggior parte dei paesi dei paesi europei possiede sistemi bibliotecari deboli. Il canone renderà difficile proseguire nel miglioramento di questi servizi e, sicuramente, approfondirà le differenze tra i diversi paesi dell'Unione Europea.
· Perché con il canone sul prestito si crea il paradosso per cui quanto più e meglio una biblioteca lavora, quanto più presta, tanto più denaro dovrà pagare.
· Perché questo può demotivare profondamente i bibliotecari e ridurre il loro entusiasmo, tanto necessario per promuovere la lettura in tutti i cittadini.
Per tutte queste ragioni, e perché ritengo che la costruzione dell'Europa debba avvenire su basi non solo economiche ma culturali e sociali, voglio contribuire, con la firma che appongo sul retro di questo foglio, a raccogliere nei diversi paesi europei un MILIONE di firme per esigere la possibilità di deroga alla Direttiva 92/100.
[Traduzione dallo spagnolo di Valeria Rampulla]
leggi questo testo in lingua originale (.pdf)
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