Nuove tecnologie e biblioteche pubbliche: nessuno escluso?
Cristina
Giavoni, Biblioteca Civica di Cologno Monzese,
" the challenge is to use the Information Society to strengthen social cohesion and enhance people's ability to participate fully in every aspect of social and economic life, to make it a tool for the creation of an inclusive society. The IS should be about people and it should be used for people and by people to unlock the power of information, not to create new, or reinforce existing, inequalities between the information rich and information poor (1)".
1. Il progetto: stato dell'arte
Al Congresso AIB di Genova dello scorso anno
avveniva la presentazione di "Nessuno
Escluso",unprogetto pensato dalla Biblioteca di
Cologno Monzese per sviluppare servizi multimediali rivolti a
fasce di popolazione "tecnologicamente svantaggiate" -
in primo luogo disabili e anziani, ma anche soggetti con
resistenze culturali o psicologiche all'uso dei nuovi strumenti
informatici. La prima fase del progetto, finanziato dalla Regione
Lombardia attraverso la LR 35/95, è consistita nell'allestimento
di una nuova area multimediale(2) , fornita attualmente
di 9 PC multimediali con monitor da 19'', una postazione per
non-vedenti/ipovedenti (3), due speciali tastiere e un emulatore di mouse, per
persone con disturbi di carattere motorio e/o cognitivo. Nella
scelta delle apparecchiature da acquistare, si è rivelato di
particolare difficoltà decidere quali ausili prevedere per i
soggetti con disabilità diverse rispetto a quelle legate alla
visione. Se infatti ormai siamo in grado di conoscere la
tecnologia adattiva che un ipovedente o un non vedente necessita
per acquisire capacità di lettura/visione, così non è per
altre forme di disabilità, per le quali occorrerebbe spesso
prevedere ausili diversi e personalizzati. Si è optato per la
scelta di strumenti di cui difficilmente il soggetto disabile
può essere in possesso (4) e comunque adattabili a varie tipologie di difficoltà
d'uso (una delle due tastiere, per esempio, è configurabile in
100 modi diversi e l'emulatore di mouse può servire a tutti i
soggetti che hanno difficoltà ad usare il mouse), considerando
comunque il nostro come work in progress, da aggiornare
tenendo conto soprattutto delle esigenze di chi fruirà di questi
nuovi servizi.
2. Popolazione disabile e anziani:
aspetti socio-culturali e sviluppi demografici
Per decidere le modalità di sviluppo di "Nessuno Escluso", si è rivelato indispensabile approfondire alcuni concetti (spesso considerati ovvi ma che poi tanto ovvi non sono) nonché considerare le esperienze già fatte o attualmente in corso in biblioteche pubbliche a livello nazionale e internazionale.
Cosa si intende innanzitutto per
"disabilità"? La disabilità è spesso concepita come
una realtà dai contorni definiti: o si è disabili o non lo si
è ; il significato che spesso si tende ad attribuire a questo
termine spesso sfuma nel considerare la persona disabile come
intellettualmente non normale. Seguendo la definizione attribuita
dall'OMS nel 1980, vogliamo intendere per disabilità
"qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione
fisica, sensoriale o di altra natura) della capacità di compiere
un'attività nel modo o nell'ampiezza considerati normali per un
essere umano" (5). Tali limitazioni possono insorgere per malattie
congenite o acquisite in seguito a eventi accidentali o malattie,
possono avere carattere transitorio o permanente, possono essere
reversibili e irreversibili. Anche l'invecchiamento rientra in
quest'ultima categoria: chi invecchia tende, generalmente, a
perdere qualche abilità. Proprio per il suo carattere di
soggettività, valutare i diversi tipi di disabilità è molto
complesso e comporta stime molto difficili da quantificare,
soprattutto come valore medio di popolazione. E' certo comunque
che le persone che hanno una disabilità costituiscono una parte
importante, anche numericamente, della nostra società. E' stato
stimato che il 10% della popolazione europea è disabile e che
circa il 70% della popolazione disabile è costituita da persone
anziane (prevalentemente di età superiore ai 75 anni) (6).
La proporzione degli over 60 sta rapidamente crescendo e rappresenta in Europa il 20% della popolazione totale (è curioso sapere che l'Italia si pone come primo e per ora unico paese al mondo in cui la popolazione dei 65enni ha superato quella dei giovani con meno di 15 anni!); gli ultraottantenni stanno aumentando con ritmo esponenziale e nel 2041 rappresenteranno circa il 20% della popolazione. Eppure, nonostante questa presenza demografica massiccia, non sembra cessare l'inclinazione di gran parte delle società occidentali a considerare queste fasce di popolazione ormai "out", associando l'invecchiamento con il declino, la decadenza e l'incapacità di apprendere cose nuove. Analoghi pregiudizi tendono ad applicarsi nei confronti di soggetti disabili e spesso la menomazione fisica o sensoriale che rende il soggetto disabile (a fare una determinata cosa, ma non tante altre) finisce per portarlo anche alla condizione di emarginato, a causa di barriere architettoniche o ancor peggio barriere allinformazione e all' apprendimento. Informazione che, come sappiamo, riveste un ruolo cruciale nella società attuale, coinvolgendo la vita di un individuo nei suoi molteplici aspetti: economico, sociale, culturale.
In questi ultimi anni si sta finalmente
diffondendo una cultura sulle possibilità che le tecnologie
offrono per accrescere la partecipazione, l'integrazione di tutti
i cittadini nella Information Society : multimedia e
computer possono essere per tutti (in particolare per i disabili)
preziosi strumenti di comunicazione, di lavoro, di informazione.
Ma paradossalmente proprio le tecnologie possono alimentare altre
sacche di svantaggio, sia per l'incapacità tecnica di
utilizzarle che per la mancanza di programmi pensati per un
accesso multimodale (e non monomodale, come spesso accade)(7). Il
problema si connota dunque non solo come una domanda di
tecnologie e di ausili in senso riduttivo, ma anche - e
soprattutto, lo vedremo più avanti - come richiesta di servizi
per conoscere l'utilizzo pratico degli strumenti hardware e
software disponibili e i benefici che tali strumenti possono
portare.
3. Il diritto all'informazione per
tutti: esperienze in corso nelle biblioteche pubbliche in Italia
Ma esiste un impegno diffuso e coordinato da parte delle biblioteche pubbliche in questo senso? Mi sono limitata volontariamente a tastare il polso alle biblioteche pubbliche (intese secondo il concetto anglosassone di public library o biblioteca per tutti), perché il nostro progetto è nato dalla intima convinzione che a loro spetti in primo luogo la responsabilità di garantire a tutti il diritto all'informazione (8), all'apprendimento e alla comunicazione, anche attraverso l'uso di nuove tecnologie informatiche, rimuovendo gli ostacoli fisici e psicologici che limitano questi diritti.
Nonostante il tedio che ogni elencazione rischia di portare con sé, ho ritenuto opportuno raccogliere le esperienze italiane identificate in alcune schede informative (questa scelta è motivata da una a mio parere scarsa, scarsissima diffusione di queste notizie),
- la sezione multimediale della Biblioteca Civica di Moncalieri, inserita insieme al polo bibliotecario torinese nel progetto BIBLEX (9) mette a disposizione monitor da 17", speciali tastiere ed emulatore di mouse per soggetti con difficoltà motorie, software ingrandente per ipovedenti e programma di sintesi vocale per non vedenti. Attualmente, gli ausili disponibili sono scarsamente utilizzati, ma Senza Barriere (questo è il titolo scelto per la parte di progetto svolta localmente) è ancora in "fase di rodaggio" e sono imminenti ulteriori iniziative : grazie a una collaborazione con l'Unione Italiana Ciechi, il personale della biblioteca - e quanti altri utenti lo desiderino - verrà formato all'uso delle apparecchiature e dei programmi per non vedenti; verrà inoltre realizzato un servizio di "fotocopie digitali" (sarà possibile cioè richiedere la digitalizzazione dei documenti desiderati e conseguentemente la loro lettura attraverso la sintesi di voce e a questo scopo sta per essere acquistata l'attrezzatura necessaria). Senza Barriere si rivolge anche ai cittadini seniores: per loro sono previsti corsi introduttivi a Internet e alla multimedialità in genere (il primo corso, sull'utilizzo del PC per scopi pratici, è stato tenuto nei mesi scorsi). E' da segnalare che annualmente la Biblioteca organizza forum dedicati alle tecnologie multimediali, in cui vengono messe in risalto le problematiche relative all'handicap.
- le Biblioteche Civiche della Città di Torino, inserite nel progetto BIBLEX, mettono a disposizione degli utenti con disabilità visive una speciale nastroteca di libri parlati (il catalogo contiene attualmente oltre 5500 opere) e provvedono alla registrazione di testi, anche su diretta indicazione dei lettori, nonché all'acquisizione degli audiolibri disponibili in commercio. Entro la fine dell'anno verrà offerta una postazione per non vedenti, con barra braille e programma di sintesi vocale.
- le Biblioteche Civiche Berio e Benzi (Voltri) di Genova, partner per l'Italia insieme all'Istituto David Chiossone di Genova del progetto europeo TESTLAB (10), sono dotate di attrezzature informatiche destinate ai disabili visivi, con possibilità di accesso a Internet e garantiscono l' assistenza di personale qualificato nell'uso dei diversi ausili disponibili. Il progetto si è articolato in varie fasi e ha coinvolto un gruppo di lavoro costituito da specifiche professionalità (da segnalare la presenza di un terapista della riabilitazione per risolvere le difficoltà, anche psicologiche, di chi si avvicina per la prima volta all'uso delle apparecchiature, di un assistente all'uso dei computer per la formazione degli operatori e di un consulente esterno non vedente). Lo svolgimento del programma vero e proprio, attentamente monitorato dal personale coinvolto, è stato preceduto e affiancato in ogni suo momento da due attività considerate di cruciale importanza: quelle dedicate alla formazione degli operatori e alla pubblicizzazione dell'iniziativa. Gli obiettivi sono stati raggiunti ed un considerevole numero di disabili visivi frequenta attualmente la biblioteca per leggere e per reperire informazioni. Le iniziali difficoltà riscontrate nell'uso delle macchine sono state superate attraverso la tenacia e la pazienza degli operatori; attualmente, le stazioni di lavoro dedicate ai non vedenti rappresentano una realtà sempre più presente all'interno della biblioteca. Già sono state individuate le basi per un ulteriore sviluppo di TESTLAB, che prevede un'applicazione su scala più ampia dei modelli organizzativi individuati - insieme alla creazione di nuove postazioni di lavoro per non vedenti - ad altre biblioteche, italiane ed estere.
- la "Sezione non vedenti" della Biblioteca del Comune di Prato, partner italiano per il progetto REGIONET (11), ha individuato in collaborazione con la sezione pratese dell'Unione Ciechi una serie di interventi, così articolati:
I bisogni maggiormente espressi dal gruppo di utenti in questione risultano essere quelli di formazione, di comunicazione e di informazione (informazioni di carattere pratico, come quelle fornite dalla Rete Civica, e informazioni d'attualità). Per coloro che non sono in possesso di un computer, la "Sezione non vedenti" realizza un'edizione speciale su audiocassetta del mensile Pratomese, che comprende una selezione delle informazioni contenute nell'edizione a stampa, opportunamente integrate da segnalazioni di attività ed iniziative tratte da altre fonti.
Pare evidente da questo piccolo censimento (13) come il numero delle biblioteche pubbliche italiane che si stanno occupando del rapporto nuove tecnologie/categorie di popolazione "svantaggiate" sia piuttosto esiguo e come la non esclusione riguardi in gran parte soltanto il gruppo dei non vedenti. Stupisce inoltre che ai pochi ma "sostanziosi" progetti attualmente in corso in Italia non venga dato il giusto risalto su Internet, cosa che sicuramente contribuirebbe non solo a pubblicizzarli, presentando i servizi speciali, non tradizionali (14) offerti dalle biblioteche, ma a diffondere il loro significato più profondo, stimolando la partecipazione di altri soggetti.
La scarsità di studi e di interventi in questo settore è sicuramente spiegabile con il ritardo delle biblioteche italiane nello sviluppo di servizi multimediali (15), nonostante credo non si possa negare che, al di là del rapporto con le nuove tecnologie, alle categorie svantaggiate, pur se grandi assenti dalle statistiche bibliotecarie, non sia mai stata riservata la giusta attenzione (16); è un argomento ancora scarsamente diffuso nel nostro paese, indice di un approccio e di una cultura della disabilità e dell'essere anziani che stentano a progredire (o a nascere?), soprattutto in confronto ad altri paesi. Può far riflettere che l'appello inviato ad AIB-CUR, in cui venivano chieste informazioni/notizie su biblioteche pubbliche coinvolte in progetti analoghi al nostro, è rimasto senza alcuna risposta: questo, è vero, potrebbe dipendere dal fatto che gran parte delle biblioteche pubbliche ancora non è fornita di un collegamento a Internet o più semplicemente di una casella postale (17). Lo stesso messaggio, inviato alle principali mailing-list straniere rivolte a bibliotecari ha suscitato vasta eco: oltre alle informazioni e al materiale fornito, ci sono state alcune proposte di collaborazione/partnership e una richiesta diffusa di conoscere il risultato della ricerca e gli sviluppi di Nessuno Escluso.
e nel resto del mondo
Cosa succede oltreconfine? In altri Paesi,
prevalentemente di tradizione anglosassone, si stanno cercando di
individuare quali sono le barriere socio-culturali, psicologiche,
fisiche che rendono difficoltoso l'uso dei computer ad alcune
fasce di popolazione e in che modo le biblioteche pubbliche,
individuate da più parti come punti d'accesso strategici alle
nuove tecnologie di informazione (18), possano
concretamente agire per superare queste barriere (19) . Il
denominatore comune di queste esperienze (in corso
prevalentemente in biblioteche pubbliche statunitensi,
australiane e britanniche) è che le macchine, da sole, non
bastano e la sfida si gioca proprio sul valore aggiunto che si è
in grado di offrire per renderle davvero fruibili: corsi di
introduzione alle nuove tecnologie fatti "su misura"
per alcune fasce escluse di popolazione (20), insieme a pagine web
con elenchi di risorse Internet organizzate per soddisfare le
loro richieste informative (21), possibilità di "prenotazione" di guide
volontarie che offrono assistenza nell'uso delle speciali
apparecchiature (22), eventi sociali e gruppi di discussione per favorire
la comunicazione, il contatto umano spesso necessario per
motivare persone anziane o disabili a nuove esperienze di
apprendimento (23).
Sono principalmente le barriere psicologiche,
il senso di inadeguatezza a frenare questo tipo di esperienze:
progetti pilota condotti in biblioteche pubbliche per diffondere
l'utilizzo delle nuove tecnologie alla popolazione anziana (24), insieme
all'esperienza di SeniorNet (25) hanno
dimostrato che migliori risultati in termini di
apprendimento si ottengono costituendo gruppi d'interesse attorno
a temi particolari (26) (il giardinaggio, la salute, la Borsa...) con la
presenza di tutor appartenenti alla stessa fascia di età
dei partecipanti (insegnanti troppo giovani sono fonte di
imbarazzo e di disagio); le principali difficoltà tecniche
risiedono nella lettura dei caratteri sullo schermo (sia per la
loro dimensione che per le combinazioni di colori utilizzate
nell'editing delle pagine web), nell' impugnatura corretta
del mouse e nel controllo del cursore, problemi che
rendono spesso necessarie soluzioni alternative (es. emulatori di
mouse, particolari opzioni offerte dalla tastiera); i seniores
chiedono di aver sottomano istruzioni semplici che li orientino
nella navigazione e lamentano una distribuzione disordinata delle
informazioni presenti nella maggior parte dei siti visitati,
oltre che l'adozione di un linguaggio troppo tecnico o comunque
incomprensibile (es. il significato di alcune funzioni di menu,
la combinazione di parole chiave nell'uso dei motori di ricerca).
Comunque, nonostante i problemi emersi, i risultati di queste
esperienze sono stati incoraggianti e, quel che più conta, la
stragrande maggioranza dei partecipanti ha affermato con
convinzione di non voler più abbandonare il cyber-spazio!
Nel corso della navigazione intercontinentale si approda dunque ad un discreto numero di tentativi, da parte di biblioteche pubbliche, mirati al coinvolgimento di alcune fasce di popolazione all'uso dei nuovi strumenti di informazione e di comunicazione. E' singolare che anche allestero diverse biblioteche, pur presenti su Internet con siti densi di informazione, sembra conservino un'inspiegabile reticenza nel diffondere in Rete alcune interessanti iniziative a riguardo (senza il prezioso ausilio delle mailing-list difficilmente avrei potuto "scovarle").
Occorre sottolineare comunque che esperienze
incontrate - certo innovative - si svolgono spesso in maniera
isolata, al di fuori di progetti più ampi che possano promuovere
un coordinamento delle diverse iniziative; proprio per facilitare
lo scambio di queste informazioni, è nata in Gran Bretagna la Community
Care Network, un'associazione che raccoglie (e mette in
contatto attraverso una newsletter) tutti i bibliotecari
che offrono servizi di informazione a persone disabili. Questo è
particolarmente importante per avere una "mappa
aggiornata" dei servizi offerti dalle varie biblioteche,
anche perché, nella maggior parte dei casi, esse sono in grado
di soddisfare le richieste di un unico gruppo di utenti esclusi (27).
Nelle biblioteche di Gateshead, città a Nord-Est dell'Inghilterra, sono in corso da oltre 10 anni progetti di grande impatto - la maggior parte dei quali finanziati dall'Unione Europea - intrapresi per incontrare e soddisfare i bisogni informativi di tutti coloro che non possono, che non sono in grado di (unable) usufruire dei servizi tradizionali della biblioteca pubblica proprio per le modalità in cui questi servizi vengono offerti. Sono state dunque individuate le barriere che impediscono l'accesso ai servizi di informazione (distanza, supporto dei documenti, struttura e design dell'edificio in cui la biblioteca è situata, autonomia per effettuare spostamenti, linguaggio utilizzato es. linguaggio dei segni per utenti audiolesi) e si è lavorato, si sta lavorando per superare queste barriere e garantire a tutti l'accesso alla "Società dell'Informazione". I progetti sviluppati dalle biblioteche di Gateshead (28) in questi ultimi anni coinvolgono, come si può leggere nelle sintetiche schede qui sotto, diverse aree di intervento.
1) Compact Disc Interactive: sono stati prodotti quattro Cd-Rom interattivi che contengono documentazione - testuale, visiva, sonora - di particolare utilità per soddisfare i bisogni informativi di utenti disabili /anziani (le informazioni sono state organizzate, fra l'altro, proprio attraverso il loro contributo); l'ultimo Cd-I realizzato, finanziato dalla
Commissione Europea TIDE (29) , rappresenta un'importante risorsa per l'apprendimento del linguaggio dei segni. Il prodotto, ricco di contenuti e di ottima qualità tecnica, è stato accolto con favore dalla Deaf Community britannica e ha ottenuto l' Internet/Multimedia Award nell'Aprile 1997.2) Tyne Cable : nell'Aprile 1994, è stato lanciato un canale televisivo per fornire un servizio di informazioni alternativo ai tradizionali servizi bibliotecari e accessibile a persone con difficoltà di spostamento, TyneCable. Il canale fornisce 24 ore su 24 informazioni a carattere locale (manifestazioni, annunci di lavoro, cinema, teatro, informazioni sui servizi della biblioteca) ed è attualmente utilizzato da circa 50.000 persone, molte delle quali disabili. Al tradizionale servizio di teletesto, disponibile gratuitamente a tutti gli abbonati TV della zona, si è affiancato TyneCable Interactive, servizio finanziato dal progetto europeo REACTIVE (30) (Residential Access Via Everyday Telecommunications ): il numero di pagine di informazione disponibili è aumentato da 600 a 6000 e la risposta del pubblico incoraggia ad implementare ulteriormente il servizio.
3) AIRS (Access to Reading and Information Services) : questo progetto è stato avviato nel 1987 con lo scopo di fornire quotidianamente agli utenti con disabilità visive di Gateshead un giornale registrato su cassetta, insieme ad altre utili informazioni. Gradualmente, il progetto ha assunto dimensioni più ampie e il servizio di "quotidiano parlato" si è diffuso a carattere regionale e nazionale; ogni giorno, sono prodotte e distribuite 500 copie registrate del giornale, trasmesso in aggiunta anche sul canale televisivo TyneCable. Grazie ad AIRS, la Reference Library di Gateshead si è dotata di speciali apparecchiature per non vedenti e ipovedenti, che consentono l'accesso a Internet e ai documenti elettronici in genere; inoltre, viene offerto un servizio di trascrizione di documenti sia in linguaggio Braille che nel linguaggio dei segni (videoregistrato), per persone audiolese.
4) MISSISSIPI è un progetto nato nel 1997 con lo scopo di fornire i servizi di informazione della Biblioteca alle persone audiolese attraverso personale specializzato nel linguaggio dei segni e l'uso delle nuove tecnologie (uso di videotelefonia per comunicazioni, accesso ad informazioni videoregistrate con linguaggio dei segni).
Le Biblioteche di Gateshead stanno ora lavorando ad un nuovo, ambizioso progetto, ancora in fase di definizione, per facilitare lo scambio di conoscenze tra generazioni attraverso l'uso delle tecnologie di informazione e comunicazione. BRIDGE (Bridging Information Disparity between Generations) dovrebbe realizzare un prezioso interscambio: i seniores apprenderebbero l'utilizzo degli strumenti elettronici dai giovani "colleghi", ma in cambio metterebbero a disposizione le loro conoscenze e competenze per lo sviluppo di nuovi servizi (comunità virtuali/archivi multimediali di storia e cultura regionali) . In questo modo, i seniores non sarebbero soltanto allievi - ruolo che, abbiamo visto, rischia di esacerbare disagi già esistenti e di marcare ancora più profondamente il gap generazionale
(31), ma verrebbero coinvolti direttamente e attivamente nell'uso delle nuove tecnologie. Per il progetto, che potrebbe coinvolgere anche la nostra biblioteca, verrà richiesto un finanziamento europeo nell'ambito del Framework Programme V (32).4. Conclusioni (non solo hi-tech)
Sviluppare nuovi sistemi per fornire i servizi bibliotecari, in primo luogo l'informazione, a tutti i potenziali utenti che finora non hanno potuto accedere a questi servizi, significa non solo adempiere a un compito istituzionale, ma contribuire all'inserimento di preziose risorse nel tessuto sociale (33) . L'importanza delle nuove tecnologie come strumenti per promuovere l'integrazione sociale delle fasce di popolazione escluse (34) e il ruolo cruciale rivestito dalle biblioteche nel garantire a tutti i cittadini l'accesso alle nuove risorse (35), sono riconosciuti dall'Unione Europea attraverso un numero sempre maggiore di programmi in questo settore.
Nelle prossime fasi di Nessuno Escluso si lavorerà molto sulla formazione alluso delle macchine e degli strumenti multimediali, cercando di sviluppare un dialogo con le "realtà escluse" esistenti (anche attraverso le associazioni presenti sul territorio) perevidenziare la tipologia delle richieste di servizi, richieste che già esistono, ma che rimangono troppo spesso soffocate dall'assenza di ascolto e di informazione.
La "biblioteca inclusiva" richiede un atteggiamento complessivo diverso nei confronti del pubblico che vuole raggiungere e anche l'offerta delle apparecchiature più sofisticate, questo risulta chiaro dalle esperienze esaminate, non è sufficiente per aprire a tutti il mondo dell'informazione elettronica. Ci rendiamo conto che per un ripensamento della biblioteca pubblica che vada in questa direzione esistono grossi limiti, non solo culturali ma anche economici (la maggior parte dei progetti esaminati è stata intrapresa attraverso finanziamenti esterni, in particolar modo europei): per questo ci sembra importante definire forme di collaborazione, anche progettuali, con biblioteche italiane e straniere interessate a raggiungere gli stessi obiettivi, promuovendo un'integrazione delle risorse e individuando adeguate strategie di comunicazione e pubblicizzazione.
Senza dimenticare, e questo vale per tutte le
biblioteche, che i tagli di bilancio non giustificano comunque la
carenza di soluzioni low-tech (eliminazione delle barriere
architettoniche, buona segnaletica, disponibilità di testi con
caratteri più grandi o di "libri parlati",
illuminazione adeguata, postazioni di lettura confortevoli),
certo più economiche ma non meno essenziali.
Note
1) European Commission [1996].
2) Per conoscere le varie fasi, le scelte progettuali e di sviluppo della sezione multimediale della Biblioteca di Cologno Monzese, cfr. FERRIERI [1998].
3) dotata di barra braille, scanner e programma di sintesi vocale per tradurre i testi digitalizzati in segni tattili o in suono-parlato, programma per la di navigazione in Internet, software ingrandente e apparecchio videoingranditore.
4) La legge 104/92 (legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) dà una serie di indicazioni riguardo all'istituzione di servizi e alla fornitura di ausili per disabili, per ora in gran parte disattese. Cfr. BITELLI [1997]. Diversi ausili informatici - quelli rivolti per esempio a disabili motori - rimangono tuttora esclusi dal comodato d'uso previsto dalle USSL; inoltre, al prestito previsto per alcune interfacce rivolte a non vedenti/ipovedenti non è legata la concessione di un computer.
5) L' handicap può essere considerato invece come limpedimento che il soggetto con una disabilità subisce nel partecipare alla vita sociale.
6) EUROPEAN COMMISSION [1997]. Le percentuali indicate sono da considerarsi comunque molto approssimative poiché i criteri per definire le varie forme di disabilità e per raccogliere i dati non sono univoci, bensì variano a seconda del paese europeo considerato.
7) La proliferazione di informazioni su Internet non garantisce la loro accessibilità (si pensi alle interfacce grafiche prive di descrizione testuale per i non vedenti!). Eppure, basterebbero alcuni semplici accorgimenti per produrre documenti elettronici con caratteristiche che li rendano accessibili a persone con varie forme di disabilità e agli anziani. Per uno studio dei problemi incontrati dai disabili nella consultazione dei documenti elettronici e delle soluzioni proposte ai produttori di software o ai disegnatori di pagine web per renderli finalmente accessibili, cfr. PACIELLO [1998] e MURTHA [1999].
8) "La biblioteca
pubblica è il centro informativo locale che rende prontamente
disponibili per i suoi utenti ogni genere di conoscenza e
informazione [
]. Servizi e materiali specifici devono
essere forniti a quegli utenti che, per qualsiasi ragione, non
abbiano la possibilità di utilizzare servizi e materiali
ordinari [
]". Unesco [1995].
9) Il progetto europeo Biblex La Biblioteca e il suo ruolo nella lotta contro le esclusioni si articola in tre anni di studi, seminari e sperimentazioni sul campo per la formazione di bibliotecari e mediatori culturali in relazione al "pubblico escluso" .
10) TestLab , è un progetto europeo che ha come scopo principale quello di promuovere l'avvicinamento al mondo dell'informazione in biblioteca ai lettori portatori di handicap visivi , fornendo possibilità di accesso a cataloghi, reti informatiche, database e documenti elettronici. Grazie a questo progetto, sono state istituite postazioni per non vedenti in biblioteche pubbliche e universitarie europee.
11) Regionet - Teleservizi al cittadino in aree urbane e rurali è un progetto di ricerca inserito nell'ambito del programma Telematics Applications della Comunità Europea; obiettivo del progetto è quello di sperimentare e valutare l' impatto dell'erogazione di servizi rivolti al cittadino attraverso strumenti telematici .
12) E' da sottolineare che i
15 non vedenti, occupati quasi tutti come centralinisti, già
erano in possesso di un computer
.
13) Le informazioni sono
state raccolte in gran parte attraverso contatti
conseguenti alle mie ricerche su Internet. Mi auguro di non
aver tralasciato nessuno; se così fosse mi scuso e chiedo, per
favore, di essere contattata per poter
aggiornare i dati in mio possesso e per un gradito scambio
di esperienze .
14) Purtroppo, siamo abituati a considerare questi servizi come aggiuntivi, come extra rispetto a quelli più tradizionali offerti dalla biblioteca; anche se garantire a tutti pari diritto all'informazione significa contestualmente abolire questa distinzione.
15) Non sembrano
esistere dati precisi relativi alla percentuale di biblioteche
pubbliche italiane dotate di sezioni multimediali o di accesso
pubblico alla Rete Internet
.
16) In Gran Bretagna, la
Library Association ha istituito l' Equal Opportunities
Subcommittee: attraverso le sue iniziative, viene
sottolineato e rafforzato il ruolo della biblioteca
pubblica nell'assicurare uguaglianza di accesso a tutti gli
utenti, secondo i principi del pluralismo e nel rispetto delle
diversità. Cfr. WILLSON [1999].
17) Quanti sono i bibliotecari di biblioteche pubbliche iscritti alla lista? La segreteria tecnica di AIB-CUR ha risposto che non è possibile, con i dati disponibili, suddividere gli iscritti per categorie e quindi conoscere la loro composizione numerica.
18) Cfr. BROADBAND Services Expert Group [1995].
20) Corsi rivolti alla popolazione senior, Just for Seniors, Morris County Library e Biblioteca Publica de Tarragona .
21) The Pittsburgh Senior Page, Carnegie Library of Pittsburgh.
22) Bibliothèque Publique d'Information , accueil de non et malvoyants.
23) Manchester Public Library, Visually Impaired Unit, "Tea and coffee is always available to users of the Unit to encourage the informal nature of the service. For some VIP users the kettle is likely to remain the most important piece of technology in the Unit", GALLIMORE [1999].
24) Cfr. progetto SATIN (Seniors Access to Information Networks), condotto nel 1998 da alcune biblioteche pubbliche di Moreland City, in Australia, per introdurre all'uso di Internet e della posta elettronica un gruppo di 86 allievi seniores; progetti analoghi sono stati condotti, attraverso indagini statistiche e osservazioni "sul campo", presso la Pittsburgh Public Library e in tre biblioteche pubbliche australiane (Brighton , Box Hill e Hamilton ). Chi fosse interessato a consultare la documentazione riferita ai singoli progetti, può contattarmi .
25) Oltre a rappresentare una comunità elettronica di cittadini appartenenti alla "nuova età", SeniorNetè anche un' organizzazione non-profit che ha costituito negli Stati Uniti oltre 140 centri di studio, in cui vengono offerti agli "over 55" corsi introduttivi all'uso dei computer. Cfr. Furlong [1996].
26) Un elenco di risorse bibliografiche dedicate ai bisogni informativi della popolazione senior si può trovare in Age Concern Reading List: information, reading and library needs of older people.
27) Ci riferiamo a servizi che implicano comunque l'utilizzo delle nuove tecnologie, anche adattive; senza dimenticare che, soprattutto negli Stati Uniti (ma non solo), sono numerose le biblioteche pubbliche che offrono più tradizionali Services for the visually and physically disabled, come il prestito di libri e di riviste audioregistrate e in linguaggio Braille (vedi per esempio Alabama Public Library , Manhattan Public Library ), anche attraverso la collaborazione di biblioteche speciali regionali o nazionali, (Pottsville Public Library ). In Danimarca, da anni molte biblioteche pubbliche producono un giornale locale su audiocassette per persone con difficoltà di lettura (non vedenti, ipovedenti, dislessici, disabili motori e lettori deboli).
28) Per una descrizione analitica dei progetti, WILLSON [1996].
29) EC DGXIII Telematics Programme, Disabled and Elderly Sector, Project ESLI (European Sign Language Interactive) TIDE N. 1242, 1994-1996.
30) EC DGXIII Telematics Programme, Libraries Sector, Project Reactive Telecom (3122) 1995-1997
31) In Italia, l'orientamento più diffuso per avvicinare i seniores alla multimedialità pare invece essere quello di organizzare "corsi per nonni con insegnanti nipoti" . Oltre all' iniziativa dell'AIM di Milano "Internet nonni e nipoti", esiste anche un'analoga proposta lanciata dalla presidente della commissione nazionale per le pari opportunità al ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer, in occasione di quello che è stato proclamato dall'ONU '"anno internazionale degli anziani " (1999).
32) Fifth Framework Programme, key action 3, Multimedia Content and Tools: interactive electronic publishing and digital heritage and cultural content.
33) Cfr. CASTAGNI [1999]. Il libro, oltre a raccogliere storie e testimonianze di persone disabili che, grazie all'aiuto del computer, sono riuscite a costruirsi un destino diverso, contiene un'analisi delle potenzialità delle nuove tecnologie per l'inserimento sociale e professionale dei disabili.
34) Cfr. European Commission [1997].Vale la pena di visitare le pagine web, ricchissime di informazioni e dati statistici, dedicate ai progetti europei in corso rivolti alle applicazioni telematiche per persone anziane e disabili (http://www.echo.lu/telematics/disabl/disabl-proj.html) , in particolare Include (Inclusion of Disabled and Elderly People in Telematics ), a cui si collega anche l'ultimo progetto delle biblioteche di Gateshead.
35) Cfr. European
Commission [1998]
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
BITELLI, Claudio [1997] Dall'ausilio sognato a quello vero, Convegno di Studi di Handymatica 97, Bologna, 30 Gennaio - 1 Febbraio 1997.
BROADBAND Services Expert Group [1995] Networking Australia's future, the Final Report of the Broadband, Services Expert Group, Canberra.
CASTAGNI, Nicoletta [1999] Handicap e computer, Milano, Franco Angeli.
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