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biblioteche ed enti promotori
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Nicola Simeone, Cagliari
PAGARE PER LEGGERE?
La lettura in biblioteca non deve costare
Anche i non frequentatori abituali delle biblioteche pubbliche dovrebbero preoccuparsi di questa sciagurata 'tassa sulla lettura' e della sua conseguenza prima: la diminuizione del "consumo" librario in biblioteca oltre al conseguente, più che probabile calo del già basso numero di italiani, che acquistano regolarmente libri. Soprattutto per gli effetti che tale diminuzione avrà sul sistema bibliotecario, per la sua centralità per il processo d'istruzione permanente e per la conservazione e trasmissione della memoria e della cultura. Contesto che la lettura debba costare. Forse che la biblioteca pubblica già non paga il libro? Forse che le stesse vengono remunerate per i libri che la loro azione contribuisce a far vendere? Qualcuno ha forse misurato quanto pesa, nell'acquisto di libri, il passaparola e la lettura gratuita di quel titolo fatta grazie a un amico o a una biblioteca?
Fonte: Lettera a "Tuttolibri", 13 marzo 2004
Kira: Il mio posto magico
Il mio posto magico da piccola era uno e uno solo.
La biblioteca.
Ricordo la prima volta che i miei genitori mi ci hanno portato. Stavo praticamente dissanguando i miei genitori con la richiesta di molti libri della Disney, facevo la prima elementare e mi piaceva da matti leggere le storie di Cenerentola o Biancaneve, quei grossi libri pieni di figure. Mia mamma me li comprava, spesso, alla libreria dei ragazzi (a Milano, vicino a piazza Missori, ora si è trasferita), neanche me li dava che nel giro di poche ore li avevo finiti. Erano esasperati.
Così un giorno, mi hanno detto che mi portavano in un posto, dove c'erano tanti libri, che si leggevano gratis e quindi potevo prenderli tutti, senza che dovessi scegliere a lungo su quale comprare.
Ero euforica, mi sembrava di andare a Gardaland, così entrai in quel piccolo mondo. Guardavo affascinata tutti i ripiani contenenti tanti e tanti libri.
Ne scelsi due quel giorno. Uno era di pacman... me lo ricordo ancora, l'altro della Disney. Il bibliotecario, vedendomi così piccola, mi disse che quando gli avrei riportato indietro i libri, la mia tessera sarebbe stata pronta. Non vedevo l'ora di avere la mia tessera, di essere finalmente parte di quel mondo.
Mentre i miei facevano una passeggiata in giro per il mio paese io li seguivo passivamente leggendo i miei libri. Nel giro di due ore avevo finito. Così chiesi a mia mamma: "Se vado adesso, dici che la tessera è pronta?"
Naturalmente non lo era, ma il bibliotecario fui così sorpreso di vedermi dopo due ore che gli consegnavo i libri (eravamo in giro nei dintorni) che da allora mi ricorda sempre :-)
Inutile dire che qualche anno dopo avevo costretto mio papà a farsi la tessera, così invece di 2 libri ne potevo portare a casa 4....
Che tristezza, ora, sapere che vogliono far pagare l'accesso in biblioteca... 1 euro a libro? è assurdo....
Fonte: Frullato
Latifah: La scelta
Ecco. Mi sta guardando. Forse sceglierà me... in fondo ne ho voglia. E questo tipo mi piace. Avrà una cinquantina d'anni, brizzolato, occhialini da lettura. È ben vestito, completo grigio in fresco di lana, camicia azzurra, cravatta non vistosa. Mani curate. Le mani sono importanti. Una volta mi è capitato uno che aveva le unghie tutte mangiucchiate: fu un'esperienza terribile. Era giovane, ma si vedeva che aveva poca esperienza, e pure poca voglia. Mi diede l'impressione che fosse stato obbligato a farlo.
Accidenti, non si è fermato. Peccato. Mi piaceva proprio. Quanto dovrò aspettare ancora? Dai... torna indietro, verso di me. Vedrai che ti soddisferò, ti terrò compagnia, e non mi dimenticherai tanto facilmente.
È difficile restare delusi da me. Sono ormai dieci anni che sono qui, e ho perso il conto di tutti quelli a cui ho regalato un paio d'ore diverse. Certo, non è sempre facile. Specialmente all'inizio c'è un po' di diffidenza, ci sono aspettative che possono restare deluse, lo capisco. A volte il contatto è un po' affrettato, ma appagante ugualmente. C'è persino chi è tornato una seconda volta, apposta per me.
Eccone un altro. Beh, non è male. È più giovane di quell'altro, ma mi sembra distinto. Non del genere snob, tipi che non sopporto perché si credono superiori e mi guardano storcendo il naso. Questo mi sembra piuttosto un ragazzo curioso, aperto a nuove esperienze, che non è venuto qui per me, ma ci sta facendo un pensierino. Mi fissa, ha reclinato il capo verso destra, come per mettere meglio a fuoco. Ecco, ora allunga una mano. Questo momento mi innervosisce sempre. Però il tocco delle sue dita è delicato, non prepotente. Emana anche un buon profumo.
È fatta! Mi ha scelto. Mi porta all'ingresso. Ora sentirò anche la sua voce.
"Buongiorno. Ecco, ho fatto la mia scelta. Mi chiamo Botti, Fabio Botti. Quanto tempo ho? Due mesi? Bene, saranno più che sufficienti. Altre biblioteche mettono un limite di 15 giorni...".
Fonte: Caravanserraglio. Pensieri, parole, opere e... viaggi (reali e mentali) di Latifah
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