:: Nuove tecnologie e biblioteche pubbliche: nessuno escluso?
di Maria Cristina
Giavoni
"
the challenge is to use
the Information Society to strengthen social cohesion and
enhance people's ability to participate fully in every
aspect of social and economic life, to make it a tool for
the creation of an inclusive society. The IS
should be about people and it should be used for people
and by people to unlock the power of information, not to
create new, or reinforce existing, inequalities between
the information rich and information poor (1)".
1. Il progetto: stato dell'arte
Al Congresso AIB di Genova dello scorso anno
avveniva la presentazione di "Nessuno
Escluso" un progetto pensato dalla Biblioteca di
Cologno Monzese per sviluppare servizi multimediali rivolti a
fasce di popolazione "tecnologicamente svantaggiate" -
in primo luogo disabili e anziani, ma anche soggetti con
resistenze culturali o psicologiche all'uso dei nuovi strumenti
informatici. La prima fase del progetto, finanziato dalla Regione
Lombardia attraverso la LR 35/95, è consistita nell'allestimento
di una nuova area multimediale(2), fornita attualmente
di 9 PC multimediali con monitor da 19'', una postazione per
non-vedenti/ipovedenti (3)due speciali tastiere e un emulatore di mouse, per
persone con disturbi di carattere motorio e/o cognitivo. Nella
scelta delle apparecchiature da acquistare, si è rivelato di
particolare difficoltà decidere quali ausili prevedere per i
soggetti con disabilità diverse rispetto a quelle legate alla
visione. Se infatti ormai siamo in grado di conoscere la
tecnologia adattiva che un ipovedente o un non vedente necessita
per acquisire capacità di lettura/visione, così non è per
altre forme di disabilità, per le quali occorrerebbe spesso
prevedere ausili diversi e personalizzati. Si è optato per la
scelta di strumenti di cui difficilmente il soggetto disabile
può essere in possesso (4)
e comunque adattabili a varie tipologie di difficoltà
d'uso (una delle due tastiere, per esempio, è configurabile in
100 modi diversi e l'emulatore di mouse può servire a tutti i
soggetti che hanno difficoltà ad usare il mouse), considerando
comunque il nostro come work in progress, da aggiornare
tenendo conto soprattutto delle esigenze di chi fruirà di questi
nuovi servizi.
2. Popolazione disabile e anziani:
aspetti socio-culturali e sviluppi demografici
Per decidere le modalità di sviluppo di "Nessuno
Escluso", si è rivelato indispensabile approfondire
alcuni concetti (spesso considerati ovvi ma che poi tanto ovvi
non sono) nonché considerare le esperienze già fatte o
attualmente in corso in biblioteche pubbliche a livello nazionale
e internazionale.
Cosa si intende innanzitutto per
"disabilità"? La disabilità è spesso concepita come
una realtà dai contorni definiti: o si è disabili o non lo si
è ; il significato che spesso si tende ad attribuire a questo
termine spesso sfuma nel considerare la persona disabile come
intellettualmente non normale. Seguendo la definizione attribuita
dall'OMS nel 1980, vogliamo intendere per disabilità
"qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione
fisica, sensoriale o di altra natura) della capacità di compiere
un'attività nel modo o nell'ampiezza considerati normali per un
essere umano" (5)
. Tali limitazioni possono insorgere per malattie
congenite o acquisite in seguito a eventi accidentali o malattie,
possono avere carattere transitorio o permanente, possono essere
reversibili e irreversibili. Anche l'invecchiamento rientra in
quest'ultima categoria: chi invecchia tende, generalmente, a
perdere qualche abilità. Proprio per il suo carattere di
soggettività, valutare i diversi tipi di disabilità è molto
complesso e comporta stime molto difficili da quantificare,
soprattutto come valore medio di popolazione. E' certo comunque
che le persone che hanno una disabilità costituiscono una parte
importante, anche numericamente, della nostra società. E' stato
stimato che il 10% della popolazione europea è disabile e che
circa il 70% della popolazione disabile è costituita da persone
anziane (prevalentemente di età superiore ai 75 anni) (6).
La proporzione degli over 60 sta rapidamente
crescendo e rappresenta in Europa il 20% della popolazione totale
(è curioso sapere che l'Italia si pone come primo e per ora
unico paese al mondo in cui la popolazione dei 65enni ha superato
quella dei giovani con meno di 15 anni!); gli ultraottantenni
stanno aumentando con ritmo esponenziale e nel 2041
rappresenteranno circa il 20% della popolazione. Eppure,
nonostante questa presenza demografica massiccia, non sembra
cessare l'inclinazione di gran parte delle società occidentali a
considerare queste fasce di popolazione ormai "out",
associando l'invecchiamento con il declino, la decadenza e
l'incapacità di apprendere cose nuove. Analoghi pregiudizi
tendono ad applicarsi nei confronti di soggetti disabili e spesso
la menomazione fisica o sensoriale che rende il soggetto disabile
(a fare una determinata cosa, ma non tante altre) finisce per
portarlo anche alla condizione di emarginato, a causa di barriere
architettoniche o ancor peggio barriere allinformazione e
all' apprendimento. Informazione che, come sappiamo, riveste un
ruolo cruciale nella società attuale, coinvolgendo la vita di un
individuo nei suoi molteplici aspetti: economico, sociale,
culturale.
In questi ultimi anni si sta finalmente
diffondendo una cultura sulle possibilità che le tecnologie
offrono per accrescere la partecipazione, l'integrazione di tutti
i cittadini nella Information Society : multimedia e
computer possono essere per tutti (in particolare per i disabili)
preziosi strumenti di comunicazione, di lavoro, di informazione.
Ma paradossalmente proprio le tecnologie possono alimentare altre
sacche di svantaggio, sia per l'incapacità tecnica di
utilizzarle che per la mancanza di programmi pensati per un
accesso multimodale (e non monomodale, come spesso accade) (7). Il
problema si connota dunque non solo come una domanda di
tecnologie e di ausili in senso riduttivo, ma anche - e
soprattutto, lo vedremo più avanti - come richiesta di servizi
per conoscere l'utilizzo pratico degli strumenti hardware e
software disponibili e i benefici che tali strumenti possono
portare.
3. Il diritto all'informazione per
tutti: esperienze in corso nelle biblioteche pubbliche in Italia
Ma esiste un impegno diffuso e coordinato da
parte delle biblioteche pubbliche in questo senso? Mi sono
limitata volontariamente a tastare il polso alle biblioteche
pubbliche (intese secondo il concetto anglosassone di public
library o biblioteca per tutti), perché il nostro progetto
è nato dalla intima convinzione che a loro spetti in primo luogo
la responsabilità di garantire a tutti il diritto
all'informazione (8)
, all'apprendimento e alla comunicazione, anche
attraverso l'uso di nuove tecnologie informatiche, rimuovendo gli
ostacoli fisici e psicologici che limitano questi diritti.
Nonostante il tedio che ogni elencazione
rischia di portare con sé, ho ritenuto opportuno raccogliere le
esperienze italiane identificate in alcune schede informative
(questa scelta è motivata da una a mio parere
scarsa, scarsissima diffusione di queste notizie),
- la sezione multimediale della Biblioteca
Civica di Moncalieri, inserita insieme al polo bibliotecario
torinese nel progetto BIBLEX
(9)
mette a disposizione monitor da 17", speciali
tastiere ed emulatore di mouse per soggetti con difficoltà
motorie, software ingrandente per ipovedenti e programma di
sintesi vocale per non vedenti. Attualmente, gli ausili
disponibili sono scarsamente utilizzati, ma Senza Barriere
(questo è il titolo scelto per la parte di progetto svolta
localmente) è ancora in "fase di rodaggio" e sono
imminenti ulteriori iniziative : grazie a una collaborazione con
l'Unione Italiana Ciechi, il personale della biblioteca - e
quanti altri utenti lo desiderino - verrà formato all'uso delle
apparecchiature e dei programmi per non vedenti; verrà inoltre
realizzato un servizio di "fotocopie digitali" (sarà
possibile cioè richiedere la digitalizzazione dei documenti
desiderati e conseguentemente la loro lettura attraverso la
sintesi di voce e a questo scopo sta per essere acquistata
l'attrezzatura necessaria). Senza Barriere si rivolge
anche ai cittadini seniores: per loro sono previsti corsi
introduttivi a Internet e alla multimedialità in genere (il
primo corso, sull'utilizzo del PC per scopi pratici, è stato
tenuto nei mesi scorsi). E' da segnalare che annualmente la
Biblioteca organizza forum dedicati alle tecnologie multimediali,
in cui vengono messe in risalto le problematiche relative
all'handicap.
- le Biblioteche Civiche della Città di
Torino, inserite nel progetto BIBLEX, mettono a disposizione
degli utenti con disabilità visive una speciale nastroteca di
libri parlati (il catalogo contiene attualmente oltre 5500 opere)
e provvedono alla registrazione di testi, anche su diretta
indicazione dei lettori, nonché all'acquisizione degli
audiolibri disponibili in commercio. Entro la fine dell'anno
verrà offerta una postazione per non vedenti, con barra braille
e programma di sintesi vocale.
- le Biblioteche Civiche Berio e Benzi
(Voltri) di Genova, partner per l'Italia insieme all'Istituto
David Chiossone di Genova del progetto europeo TESTLAB
(10)
, sono dotate di attrezzature informatiche destinate ai
disabili visivi, con possibilità di accesso a Internet e
garantiscono l' assistenza di personale qualificato nell'uso dei
diversi ausili disponibili. Il progetto si è articolato in varie
fasi e ha coinvolto un gruppo di lavoro costituito da specifiche
professionalità (da segnalare la presenza di un terapista della
riabilitazione per risolvere le difficoltà, anche psicologiche,
di chi si avvicina per la prima volta all'uso delle
apparecchiature, di un assistente all'uso dei computer per la
formazione degli operatori e di un consulente esterno non
vedente). Lo svolgimento del programma vero e proprio,
attentamente monitorato dal personale coinvolto, è stato
preceduto e affiancato in ogni suo momento da due attività
considerate di cruciale importanza: quelle dedicate alla
formazione degli operatori e alla pubblicizzazione
dell'iniziativa. Gli obiettivi sono stati raggiunti ed un
considerevole numero di disabili visivi frequenta attualmente la
biblioteca per leggere e per reperire informazioni. Le iniziali
difficoltà riscontrate nell'uso delle macchine sono state
superate attraverso la tenacia e la pazienza degli operatori;
attualmente, le stazioni di lavoro dedicate ai non vedenti
rappresentano una realtà sempre più presente all'interno della
biblioteca. Già sono state individuate le basi per un ulteriore
sviluppo di TESTLAB, che prevede un'applicazione su scala più
ampia dei modelli organizzativi individuati - insieme alla
creazione di nuove postazioni di lavoro per non vedenti - ad
altre biblioteche, italiane ed estere.
- la "Sezione non vedenti" della
Biblioteca del Comune di Prato, partner italiano per il progetto REGIONET
(11)
, ha individuato in collaborazione con la sezione
pratese dell'Unione Ciechi una serie di interventi, così
articolati:
- installazione di una postazione - dotata
di barra braille, scanner, programma di sintesi vocale
con possibilità di accesso alla rete Internet -
all'interno della Biblioteca, per rendere disponibili le
risorse documentarie possedute anche ai non vedenti. La
loro risposta a questi servizi è stata sostanzialmente
negativa per difficoltà tecniche nell'utilizzo di alcuni
strumenti informatici, per la scarsa confidenza all'uso
diretto delle risorse bibliotecarie e, soprattutto, per
problemi di spostamento/organizzazione;
- attivazione di alcuni servizi telematici
(collegamento con la Rete Civica e con Internet)
attraverso l'installazione di un modem presso il
domicilio di 15 persone non vedenti (12).
Questo nucleo progettuale si è rivelato particolarmente
innovativo all'interno del progetto REGIONET e ha
riscosso grande successo tra i non vedenti;
- formazione all'uso delle macchine e dei
programmi disponibili (nei corsi ci si è soffermati in
particolare sul collegamento alla Rete Civica e sull'uso
del servizio di posta elettronica, attualmente molto
utilizzato). I corsi di formazione, organizzati
periodicamente dalla biblioteca anche su temi più
specifici, consentono agli operatori di valutare
direttamente i risultati raggiunti e di decidere
eventuali "cambiamenti di rotta".
I bisogni maggiormente espressi dal gruppo di utenti in
questione risultano essere quelli di formazione, di comunicazione
e di informazione (informazioni di carattere pratico, come quelle
fornite dalla Rete Civica, e informazioni d'attualità). Per
coloro che non sono in possesso di un computer, la "Sezione
non vedenti" realizza un'edizione speciale su audiocassetta
del mensile Pratomese, che comprende una selezione delle
informazioni contenute nell'edizione a stampa, opportunamente
integrate da segnalazioni di attività ed iniziative tratte da
altre fonti.
Pare evidente da questo piccolo censimento (13)come il
numero delle biblioteche pubbliche italiane che si stanno
occupando del rapporto nuove tecnologie/categorie di popolazione
"svantaggiate" sia piuttosto esiguo e come la non
esclusione riguardi in gran parte soltanto il gruppo dei non
vedenti. Stupisce inoltre che ai pochi ma "sostanziosi"
progetti attualmente in corso in Italia non venga dato il giusto
risalto su Internet, cosa che sicuramente contribuirebbe non solo
a pubblicizzarli, presentando i servizi speciali, non
tradizionali (14)
offerti dalle biblioteche, ma a diffondere il loro
significato più profondo, stimolando la partecipazione di altri
soggetti.
La scarsità di studi e di interventi in
questo settore è sicuramente spiegabile con il ritardo delle
biblioteche italiane nello sviluppo di servizi multimediali (15),
nonostante credo non si possa negare che, al di là del rapporto
con le nuove tecnologie, alle categorie svantaggiate, pur
se grandi assenti dalle statistiche
bibliotecarie, non sia mai stata riservata la giusta attenzione (16); è un
argomento ancora scarsamente diffuso nel nostro paese, indice di
un approccio e di una cultura della disabilità e dell'essere
anziani che stentano a progredire (o a nascere?), soprattutto in
confronto ad altri paesi. Può far riflettere che l'appello
inviato ad AIB-CUR, in cui venivano chieste informazioni/notizie
su biblioteche pubbliche coinvolte in progetti analoghi al
nostro, è rimasto senza alcuna risposta: questo, è vero,
potrebbe dipendere dal fatto che gran parte delle biblioteche
pubbliche ancora non è fornita di un collegamento a Internet o
più semplicemente di una casella postale (17). Lo stesso messaggio,
inviato alle principali mailing-list straniere rivolte a
bibliotecari ha suscitato vasta eco: oltre alle informazioni e al
materiale fornito, ci sono state alcune proposte di
collaborazione/partnership e una richiesta diffusa di conoscere
il risultato della ricerca e gli sviluppi di Nessuno Escluso.
e nel resto del mondo
Cosa succede oltreconfine? In altri Paesi,
prevalentemente di tradizione anglosassone, si stanno cercando di
individuare quali sono le barriere socio-culturali, psicologiche,
fisiche che rendono difficoltoso l'uso dei computer ad alcune
fasce di popolazione e in che modo le biblioteche pubbliche,
individuate da più parti come punti d'accesso strategici alle
nuove tecnologie di informazione (18), possano
concretamente agire per superare queste barriere (19). Il
denominatore comune di queste esperienze (in corso
prevalentemente in biblioteche pubbliche statunitensi,
australiane e britanniche) è che le macchine, da sole, non
bastano e la sfida si gioca proprio sul valore aggiunto che si è
in grado di offrire per renderle davvero fruibili: corsi di
introduzione alle nuove tecnologie fatti "su misura"
per alcune fasce escluse di popolazione (20), insieme a pagine web
con elenchi di risorse Internet organizzate per soddisfare le
loro richieste informative (21)
, possibilità di "prenotazione" di guide
volontarie che offrono assistenza nell'uso delle speciali
apparecchiature (22)
, eventi sociali e gruppi di discussione per favorire
la comunicazione, il contatto umano spesso necessario per
motivare persone anziane o disabili a nuove esperienze di
apprendimento (23)
.
Sono principalmente le barriere psicologiche,
il senso di inadeguatezza a frenare questo tipo di esperienze:
progetti pilota condotti in biblioteche pubbliche per diffondere
l'utilizzo delle nuove tecnologie alla popolazione anziana (24), insieme
all'esperienza di SeniorNet (25) hanno
dimostrato che migliori risultati in termini di
apprendimento si ottengono costituendo gruppi d'interesse attorno
a temi particolari (26)
(il giardinaggio, la salute, la Borsa...) con la
presenza di tutor appartenenti alla stessa fascia di età
dei partecipanti (insegnanti troppo giovani sono fonte di
imbarazzo e di disagio); le principali difficoltà tecniche
risiedono nella lettura dei caratteri sullo schermo (sia per la
loro dimensione che per le combinazioni di colori utilizzate
nell'editing delle pagine web), nell' impugnatura corretta
del mouse e nel controllo del cursore, problemi che
rendono spesso necessarie soluzioni alternative (es. emulatori di
mouse, particolari opzioni offerte dalla tastiera); i seniores
chiedono di aver sottomano istruzioni semplici che li orientino
nella navigazione e lamentano una distribuzione disordinata delle
informazioni presenti nella maggior parte dei siti visitati,
oltre che l'adozione di un linguaggio troppo tecnico o comunque
incomprensibile (es. il significato di alcune funzioni di menu,
la combinazione di parole chiave nell'uso dei motori di ricerca).
Comunque, nonostante i problemi emersi, i risultati di queste
esperienze sono stati incoraggianti e, quel che più conta, la
stragrande maggioranza dei partecipanti ha affermato con
convinzione di non voler più abbandonare il cyber-spazio!
Nel corso della navigazione intercontinentale
si approda dunque ad un discreto numero di tentativi, da parte di
biblioteche pubbliche, mirati al coinvolgimento di alcune fasce
di popolazione all'uso dei nuovi strumenti di informazione e di
comunicazione. E' singolare che anche allestero diverse
biblioteche, pur presenti su Internet con siti densi di
informazione, sembra conservino un'inspiegabile reticenza nel
diffondere in Rete alcune interessanti iniziative a riguardo
(senza il prezioso ausilio delle mailing-list
difficilmente avrei potuto "scovarle").
Occorre sottolineare comunque che esperienze
incontrate - certo innovative - si svolgono spesso in maniera
isolata, al di fuori di progetti più ampi che possano promuovere
un coordinamento delle diverse iniziative; proprio per facilitare
lo scambio di queste informazioni, è nata in Gran Bretagna la Community
Care Network, un'associazione che raccoglie (e mette in
contatto attraverso una newsletter) tutti i bibliotecari
che offrono servizi di informazione a persone disabili. Questo è
particolarmente importante per avere una "mappa
aggiornata" dei servizi offerti dalle varie biblioteche,
anche perché, nella maggior parte dei casi, esse sono in grado
di soddisfare le richieste di un unico gruppo di utenti esclusi (27).
Nelle biblioteche di Gateshead, città a
Nord-Est dell'Inghilterra, sono in corso da oltre 10 anni
progetti di grande impatto - la maggior parte dei quali
finanziati dall'Unione Europea - intrapresi per incontrare e
soddisfare i bisogni informativi di tutti coloro che non possono,
che non sono in grado di (unable) usufruire dei servizi
tradizionali della biblioteca pubblica proprio per le modalità
in cui questi servizi vengono offerti. Sono state dunque
individuate le barriere che impediscono l'accesso ai servizi di
informazione (distanza, supporto dei documenti, struttura e
design dell'edificio in cui la biblioteca è situata, autonomia
per effettuare spostamenti, linguaggio utilizzato es. linguaggio
dei segni per utenti audiolesi) e si è lavorato, si sta
lavorando per superare queste barriere e garantire a tutti
l'accesso alla "Società dell'Informazione". I progetti
sviluppati dalle biblioteche di Gateshead (28)in questi ultimi anni
coinvolgono, come si può leggere nelle sintetiche schede qui
sotto, diverse aree di intervento.
1) Compact Disc Interactive: sono stati
prodotti quattro Cd-Rom interattivi che contengono
documentazione - testuale, visiva, sonora - di particolare
utilità per soddisfare i bisogni informativi di utenti
disabili /anziani (le informazioni sono state organizzate,
fra l'altro, proprio attraverso il loro contributo); l'ultimo
Cd-I realizzato, finanziato dalla Commissione Europea TIDE
(29)
, rappresenta un'importante risorsa per
l'apprendimento del linguaggio dei segni. Il prodotto, ricco
di contenuti e di ottima qualità tecnica, è stato accolto
con favore dalla Deaf Community britannica e ha
ottenuto l' Internet/Multimedia Award nell'Aprile 1997.
2) Tyne Cable : nell'Aprile 1994, è stato
lanciato un canale televisivo per fornire un servizio di
informazioni alternativo ai tradizionali servizi bibliotecari
e accessibile a persone con difficoltà di spostamento, TyneCable.
Il canale fornisce 24 ore su 24 informazioni a carattere
locale (manifestazioni, annunci di lavoro, cinema, teatro,
informazioni sui servizi della biblioteca) ed è attualmente
utilizzato da circa 50.000 persone, molte delle quali
disabili. Al tradizionale servizio di teletesto, disponibile
gratuitamente a tutti gli abbonati TV della zona, si è
affiancato TyneCable Interactive, servizio finanziato dal
progetto europeo REACTIVE (30)(Residential
Access Via Everyday Telecommunications ): il numero di
pagine di informazione disponibili è aumentato da 600 a 6000
e la risposta del pubblico incoraggia ad implementare
ulteriormente il servizio.
3) AIRS (Access to Reading and
Information Services) : questo progetto è stato avviato
nel 1987 con lo scopo di fornire quotidianamente agli utenti
con disabilità visive di Gateshead un giornale registrato su
cassetta, insieme ad altre utili informazioni. Gradualmente,
il progetto ha assunto dimensioni più ampie e il servizio di
"quotidiano parlato" si è diffuso a carattere
regionale e nazionale; ogni giorno, sono prodotte e
distribuite 500 copie registrate del giornale, trasmesso in
aggiunta anche sul canale televisivo TyneCable. Grazie ad
AIRS, la Reference Library di Gateshead si è dotata
di speciali apparecchiature per non vedenti e ipovedenti, che
consentono l'accesso a Internet e ai documenti elettronici in
genere; inoltre, viene offerto un servizio di trascrizione di
documenti sia in linguaggio Braille che nel linguaggio dei
segni (videoregistrato), per persone audiolese.
4) MISSISSIPI è un progetto nato nel 1997
con lo scopo di fornire i servizi di informazione della
Biblioteca alle persone audiolese attraverso personale
specializzato nel linguaggio dei segni e l'uso delle nuove
tecnologie (uso di videotelefonia per comunicazioni, accesso
ad informazioni videoregistrate con linguaggio dei segni).
Le Biblioteche di Gateshead stanno ora lavorando ad un nuovo,
ambizioso progetto, ancora in fase di definizione, per facilitare
lo scambio di conoscenze tra generazioni attraverso l'uso delle
tecnologie di informazione e comunicazione. BRIDGE (Bridging
Information Disparity between Generations) dovrebbe
realizzare un prezioso interscambio: i seniores
apprenderebbero l'utilizzo degli strumenti elettronici dai
giovani "colleghi", ma in cambio metterebbero a
disposizione le loro conoscenze e competenze per lo sviluppo di
nuovi servizi (comunità virtuali/archivi multimediali di storia
e cultura regionali) . In questo modo, i seniores non
sarebbero soltanto allievi - ruolo che, abbiamo
visto, rischia di esacerbare disagi già esistenti e di marcare
ancora più profondamente il gap generazionale (31), ma
verrebbero coinvolti direttamente e attivamente nell'uso delle
nuove tecnologie. Per il progetto, che potrebbe coinvolgere anche
la nostra biblioteca, verrà richiesto un finanziamento europeo
nell'ambito del Framework Programme V
(32).
4. Conclusioni (non solo hi-tech)
Sviluppare nuovi sistemi per fornire i servizi
bibliotecari, in primo luogo l'informazione, a tutti i potenziali
utenti che finora non hanno potuto accedere a questi servizi,
significa non solo adempiere a un compito istituzionale, ma
contribuire all'inserimento di preziose risorse nel tessuto
sociale (33)
. L'importanza delle nuove tecnologie come strumenti
per promuovere l'integrazione sociale delle fasce di popolazione
escluse (34)
e il ruolo cruciale rivestito dalle biblioteche nel
garantire a tutti i cittadini l'accesso alle nuove risorse (35), sono
riconosciuti dall'Unione Europea attraverso un numero sempre
maggiore di programmi in questo settore.
Nelle prossime fasi di Nessuno Escluso
si lavorerà molto sulla formazione alluso delle macchine e
degli strumenti multimediali, cercando di sviluppare un dialogo
con le "realtà escluse" esistenti (anche attraverso le
associazioni presenti sul territorio) perevidenziare la
tipologia delle richieste di servizi, richieste che già
esistono, ma che rimangono troppo spesso soffocate dall'assenza
di ascolto e di informazione.
La "biblioteca inclusiva" richiede
un atteggiamento complessivo diverso nei confronti del pubblico
che vuole raggiungere e anche l'offerta delle apparecchiature
più sofisticate, questo risulta chiaro dalle esperienze
esaminate, non è sufficiente per aprire a tutti il mondo
dell'informazione elettronica. Ci rendiamo conto che per un
ripensamento della biblioteca pubblica che vada in questa
direzione esistono grossi limiti, non solo culturali ma anche
economici (la maggior parte dei progetti esaminati è stata
intrapresa attraverso finanziamenti esterni, in particolar modo
europei): per questo ci sembra importante definire forme di
collaborazione, anche progettuali, con biblioteche italiane e
straniere interessate a raggiungere gli stessi obiettivi,
promuovendo un'integrazione delle risorse e individuando adeguate
strategie di comunicazione e pubblicizzazione.
Senza dimenticare, e questo vale per tutte le
biblioteche, che i tagli di bilancio non giustificano comunque la
carenza di soluzioni low-tech (eliminazione delle barriere
architettoniche, buona segnaletica, disponibilità di testi con
caratteri più grandi o di "libri parlati",
illuminazione adeguata, postazioni di lettura confortevoli),
certo più economiche ma non meno essenziali.
Note
1) European Commission
[1996].
2) Per conoscere le varie
fasi, le scelte progettuali e di sviluppo della sezione
multimediale della Biblioteca di Cologno Monzese, cfr. FERRIERI
[1998].
3) dotata di barra braille,
scanner e programma di sintesi vocale per tradurre i testi
digitalizzati in segni tattili o in suono-parlato,
programma per la di navigazione in Internet, software
ingrandente e apparecchio videoingranditore.
4) La legge 104/92
(legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i
diritti delle persone handicappate) dà una serie di
indicazioni riguardo all'istituzione di servizi e alla
fornitura di ausili per disabili, per ora in gran
parte disattese. Cfr. BITELLI [1997]. Diversi ausili
informatici - quelli rivolti per esempio a disabili motori -
rimangono tuttora esclusi dal comodato d'uso previsto dalle USSL;
inoltre, al prestito previsto per alcune interfacce
rivolte a non vedenti/ipovedenti non è legata la
concessione di un computer.
5) L' handicap può
essere considerato invece come limpedimento che il soggetto
con una disabilità subisce nel partecipare alla vita sociale.
6) EUROPEAN COMMISSION
[1997]. Le percentuali indicate sono da considerarsi comunque
molto approssimative poiché i criteri per definire le varie
forme di disabilità e per raccogliere i dati non sono
univoci, bensì variano a seconda del paese europeo considerato.
7) La proliferazione di
informazioni su Internet non garantisce la loro
accessibilità (si pensi alle interfacce grafiche prive di
descrizione testuale per i non vedenti!). Eppure, basterebbero
alcuni semplici accorgimenti per produrre documenti elettronici
con caratteristiche che li rendano accessibili a persone
con varie forme di disabilità e agli anziani. Per uno studio dei
problemi incontrati dai disabili nella consultazione dei
documenti elettronici e delle soluzioni proposte ai produttori di
software o ai disegnatori di pagine web per renderli
finalmente accessibili, cfr. PACIELLO [1998] e MURTHA
[1999].
8) "La biblioteca
pubblica è il centro informativo locale che rende prontamente
disponibili per i suoi utenti ogni genere di conoscenza e
informazione [
]. Servizi e materiali specifici devono
essere forniti a quegli utenti che, per qualsiasi ragione, non
abbiano la possibilità di utilizzare servizi e materiali
ordinari [
]". Unesco [1995].
9) Il progetto europeo
Biblex La Biblioteca e il suo ruolo nella lotta contro
le esclusioni si articola in tre anni di studi, seminari e
sperimentazioni sul campo per la formazione di bibliotecari e
mediatori culturali in relazione al "pubblico escluso"
.
10) TestLab , è un
progetto europeo che ha come scopo principale quello di
promuovere l'avvicinamento al mondo dell'informazione in
biblioteca ai lettori portatori di handicap visivi ,
fornendo possibilità di accesso a cataloghi, reti informatiche,
database e documenti elettronici. Grazie a questo progetto, sono
state istituite postazioni per non vedenti in biblioteche
pubbliche e universitarie europee.
11) Regionet -
Teleservizi al cittadino in aree urbane e rurali è un progetto
di ricerca inserito nell'ambito del programma Telematics
Applications della Comunità Europea; obiettivo del progetto è
quello di sperimentare e valutare l' impatto
dell'erogazione di servizi rivolti al cittadino attraverso
strumenti telematici .
12) E' da sottolineare che i
15 non vedenti, occupati quasi tutti come centralinisti, già
erano in possesso di un computer
.
13) Le informazioni sono
state raccolte in gran parte attraverso contatti
conseguenti alle mie ricerche su Internet. Mi auguro di non
aver tralasciato nessuno; se così fosse mi scuso e chiedo, per
favore, di essere contattata per poter
aggiornare i dati in mio possesso e per un gradito scambio
di esperienze .
14) Purtroppo, siamo
abituati a considerare questi servizi come aggiuntivi, come extra
rispetto a quelli più tradizionali offerti dalla biblioteca;
anche se garantire a tutti pari diritto
all'informazione significa contestualmente abolire questa
distinzione.
15) Non sembrano
esistere dati precisi relativi alla percentuale di biblioteche
pubbliche italiane dotate di sezioni multimediali o di accesso
pubblico alla Rete Internet
.
16) In Gran Bretagna, la
Library Association ha istituito l' Equal Opportunities
Subcommittee: attraverso le sue iniziative, viene
sottolineato e rafforzato il ruolo della biblioteca
pubblica nell'assicurare uguaglianza di accesso a tutti gli
utenti, secondo i principi del pluralismo e nel rispetto delle
diversità. Cfr. WILLSON [1999].
17) Quanti sono i
bibliotecari di biblioteche pubbliche iscritti alla lista?
La segreteria tecnica di AIB-CUR ha risposto che non
è possibile, con i dati disponibili, suddividere gli iscritti
per categorie e quindi conoscere la loro composizione numerica.
18) Cfr. BROADBAND
Services Expert Group [1995].
19) Cfr. WILLIAMSON [1996].
20) Corsi rivolti alla
popolazione senior, Just for Seniors, Morris County Library e
Biblioteca
Publica de Tarragona .
21) The Pittsburgh
Senior Page, Carnegie Library of Pittsburgh.
22) Bibliothèque Publique d'Information
, accueil de non et malvoyants.
23) Manchester
Public Library, Visually Impaired Unit, "Tea and
coffee is always available to users of the Unit to encourage the
informal nature of the service. For some VIP users the kettle is
likely to remain the most important piece of technology in the
Unit", GALLIMORE [1999].
24) Cfr. progetto
SATIN (Seniors Access to Information Networks), condotto nel 1998
da alcune biblioteche pubbliche di Moreland City, in
Australia, per introdurre all'uso di Internet e della posta
elettronica un gruppo di 86 allievi seniores;
progetti analoghi sono stati condotti, attraverso indagini
statistiche e osservazioni "sul campo", presso
la Pittsburgh Public Library e in tre biblioteche
pubbliche australiane (Brighton , Box Hill e Hamilton ).
Chi fosse interessato a consultare la documentazione
riferita ai singoli progetti, può contattarmi .
25) Oltre a
rappresentare una comunità elettronica di cittadini
appartenenti alla "nuova età", SeniorNetè anche un'
organizzazione non-profit che ha costituito negli Stati
Uniti oltre 140 centri di studio, in cui vengono
offerti agli "over 55" corsi introduttivi all'uso
dei computer. Cfr. Furlong [1996].
26) Un elenco di
risorse bibliografiche dedicate ai bisogni informativi
della popolazione senior si può trovare in Age Concern Reading
List: information, reading and library needs of older people.
27) Ci riferiamo a
servizi che implicano comunque l'utilizzo delle nuove tecnologie,
anche adattive; senza dimenticare che, soprattutto negli Stati
Uniti (ma non solo), sono numerose le biblioteche pubbliche
che offrono più tradizionali Services for the visually and
physically disabled, come il prestito di libri e
di riviste audioregistrate e in linguaggio Braille (vedi
per esempio Alabama
Public Library , Manhattan Public
Library ), anche attraverso la collaborazione di
biblioteche speciali regionali o nazionali, (Pottsville
Public Library ). In Danimarca, da anni molte biblioteche
pubbliche producono un giornale locale su audiocassette per
persone con difficoltà di lettura (non vedenti, ipovedenti,
dislessici, disabili motori e lettori deboli).
28) Per una descrizione
analitica dei progetti, WILLSON [1996].
29) EC DGXIII
Telematics Programme, Disabled and Elderly Sector, Project
ESLI (European Sign Language Interactive) TIDE N. 1242,
1994-1996.
30) EC DGXIII Telematics
Programme, Libraries Sector, Project Reactive Telecom (3122)
1995-1997
31) In Italia,
l'orientamento più diffuso per avvicinare i seniores alla
multimedialità pare invece essere quello di organizzare
"corsi per nonni con insegnanti nipoti" . Oltre all'
iniziativa dell'AIM
di Milano "Internet nonni e nipoti", esiste anche
un'analoga proposta lanciata dalla presidente della commissione
nazionale per le pari opportunità al ministro della Pubblica
Istruzione Luigi Berlinguer, in occasione di quello che è
stato proclamato dall'ONU '"anno internazionale degli
anziani " (1999).
32) Fifth Framework
Programme, key action 3, Multimedia
Content and Tools: interactive electronic publishing and
digital heritage and cultural content.
33) Cfr. CASTAGNI
[1999]. Il libro, oltre a raccogliere storie e testimonianze di
persone disabili che, grazie all'aiuto del computer, sono
riuscite a costruirsi un destino diverso, contiene
un'analisi delle potenzialità delle nuove tecnologie per
l'inserimento sociale e professionale dei disabili.
34) Cfr. European
Commission [1997].Vale la pena di visitare le pagine web,
ricchissime di informazioni e dati statistici,
dedicate ai progetti europei in corso rivolti alle
applicazioni telematiche per persone anziane e disabili
(http://www.echo.lu/telematics/disabl/disabl-proj.html) , in
particolare Include (Inclusion
of Disabled and Elderly People in Telematics ), a cui si
collega anche l'ultimo progetto delle biblioteche di Gateshead.
35) Cfr. European
Commission [1998]
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