Perché i libri e le rose
La tradizione, nata in Catalogna ma ormai esportata in molti paesi compreso il Giappone, di festeggiare il 23 aprile con libri e rose nasce da una sovrapposizione tra tre eventi diversi: la festa del patrono della Catalogna, San Jordí, che data dal 1378, la festa delle rose e degli innamorati, che conta circa cinque secoli di vita, e la giornata mondiale del libro indetta nel 1926 dall’Unesco. Sui motivi di questa assimilazione non molto si sa ma essa rientra nei fenomeni “sincretistici” e di secolarizzazione tipici di molte festività religiose.
Il 23 Aprile in Catalogna si tiene una grande festa per onorare San Giorgio. Solitamente gli uomini offrono una rosa alle donne e le donne regalano un libro agli uomini. Viene donata una rosa perchè secondo la leggenda, quando San Giorgio uccise il feroce drago, dal suo rosso sangue spuntò un cespuglio di rose dal quale sbocciarono rose rosse, che San Giorgio donò alla principessa.
In questo periodo dell'anno ci sono numerose fiere con abbondanza di rose in tutta la Catalogna che promuovono la tradizione di offrire rose alla persona cara.
La leggenda di San Giorgio e il drago |
Tanto tempo fa viveva nel villaggio di Montblanc un drago. Egli mangiava tutti gli animali che incontrava. Gli abitanti del villaggio decisero di mettere fine a tutto questo, poiché il drago avrebbe finito per mangiare tutti gli animali: E questo accadde davvero! Il drago si mangiò tutti gli animali. Gli abitanti del villaggio erano terrorizzati. Il drago incominciò a mangiare le persone, così essi decisero di venire ad un accordo: Ogni settimana una persona sarebbe stata data al drago se questi non avesse lasciato la sua grotta. Gli abitanti organizzarono una lotteria per decidere chi sarebbe andato alla caverna per essere mangiato.
Un bel giorno toccò alla figlia del re. La fanciulla era molto triste perché voleva vivere ma mentre il drago stava per uscire dalla sua grotta arrivò in groppa al suo cavallo bianco San Giorgio. Con la sua lancia egli colpì prontamente il cuore del drago. Dal sangue che ne scaturì, spuntò un cespuglio di rose e San Giorgio ne offrì una alla principessa. Il re, felice, concesse la mano della figlia all'audace cavaliere ma San Giorgio rinunciò perchè il suo compito era quello di salvare altre persone e se ne andò.
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