:: GdL. Gruppi di Lettura |
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giovedì 20 novembre 2008 ore 21.00
ci incontriamo in biblioteca per parlare di:
Beppe Sebaste, Panchine
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20 dicembre 2008. Panchine, di Beppe Sebaste
Narrare quello che resta, quello che resiste.
Beppe Sebaste è nato a Parma nel 1959, ha vissuto tra Parma, Parigi e Pietrasanta e da alcuni anni risiede a Roma. Dopo essersi dedicato alla poesia underground ha pubblicato numerosi racconti: poco più che ventenne L’ultimo buco nell’acqua (1983), poi Café Suisse e altri luoghi di sosta (1992) e Niente di tutto questo mi appartiene (1994). Tra i suoi saggi ricordiamo Porte senza porta. Incontri con maestri contemporanei e Lettere e filosofia. Poetica dell’epistolarità. Ha inoltre tradotto opere di Emmanuel Bove e Jacques Rousseau. Nel 2002 ha curato con Stefania Scateni il pamphlet Non siamo in vendita e nel 2006 ha contributo al volume Periferie. Viaggio ai margini delle città (Laterza), sempre curato da Stefania Scateni, con il capitolo dedicato a Roma.
Panchine. Come uscire dal mondo senza uscirne, Laterza, 2008
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"Le panchine scompaiono e io da tempo compongo il catalogo di quelle che ho amato. Quelle del Parco Ducale di Parma, dove guardando gli alberi e la gente scrissi le mie prime poesie. Le panchine delle piccole piazze di Parigi, o sui boulevard, e quelle romane del cimitero dei poeti al Testaccio. Di recente a Ginevra mio figlio, che lì va a scuola, mi ha mostrato un suo luogo segreto. Era nella via più trafficata del centro. Due panchine di legno marrone, vuote, in prossimità della fermata del tram. Gli ho sorriso felice". Simboli della soglia, sottili frontiere tra dentro e fuori, le panchine - scacciate dal mondo reale - trovano ancora rifugio altrove.
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H.P. L'ultimo autista di Lady Diana, Einaudi-Stile libero, 2007
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Si dice che Lady Diana sia morta a causa del suo autista, Henri Paul, ma forse è vero proprio il contrario. Da qui parte questo romanzo-verità: colpito dalla morte della principessa e dal destino del suo autista, Sebaste avvia a Parigi una ricerca che finisce per diventare messa in scena assoluta della verità, e della sconfitta, della letteratura.
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Periferie. Viaggio ai margini delle città, Laterza, 2006
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Milano, Napoli, Bologna, Torino, Roma e Bari: sei periferie degradate, abbandonate, silenziose o semplicemente malinconiche, universi di emarginazione e povertà, modi diversi di vivere "il margine". Il libro, composto da scrittori e artisti, è il frutto di un percorso parallelo tra fotografia, arte e racconto.
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Tolbiac, Baldini Castoldi Dalai, 2002
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Il personaggio che racconta la storia è sulle tracce di un amico che si è improvvisamente dissolto come la polvere di un deserto. Detective dilettante, il narratore rivisita i luoghi cari all'amico e raccoglie le testimonianze di chi lo conosceva. In particolare, ripercorre il "Quaderno rosso" lasciato dallo scomparso: brogliaccio in cui si confondono vita, morte, sesso, illuminazioni, perdite, parole, amore, ritrovamenti, preghiere, risvegli. Il fatto che lo scomparso sia uno scrittore aumenta i giochi letterari, le storie, le ipotesi di cui il libro è disseminato.
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Non siamo in vendita. Voci contro il regime, Arcana, 2002
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Questo libro raccoglie le testimonianze di intellettuali e scrittori italiani e francesi sulla situazione del nostro paese e gli interrogativi nati attorno allo stato della democrazia dopo l'ascesa al potere del governo Berlusconi. Nell'occasione è stata coniata una nuova definizione la 'democratura cleptocratica' cioè 'dittatura democratica', che trova la sua forza e il suo movente nell'accumulazione e nella difesa delle ricchezze private di pochi. Il volume presenta i contributi originali di: Antonio Tabucchi, Bernardo Bertolucci, Andrea Camilleri, Edoardo Sanguineti, Mario Luzi, Claudio Magris, Tiziano Scarpa, Erri De Luca, Jacqueline Risset, Beppe Sebaste, Enrico Palandri, Gina Lagorio.
Voti ricevuti: 5 |
Lettere e filosofia: poetica dell'epistolarità, Alinea, 1998
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Porte senza porta : incontri con maestri contemporanei, Feltrinelli, 1997
| Raccolta di incontri-interviste coi maestri contemporanei, maestri di arti e mestieri, e di pensieri.
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Café Suisse e altri luoghi di sosta, Feltrinelli, 1992
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Il libro di Beppe Sebaste segue una via diversa da quella dei "nuovi narratori" a cui la stampa ha concesso attenzione in questi anni. Non la costruzione di trame che catturano, non il richiamo immediato a problemi d'attualità, ma la fedeltá al proprio tono e al proprio ritmo. Mi sembra che questo gli basti per riuscire a vedere qualcosa al di là delle parole. La scrittura è anche un modo di vivere, come la musica, l'ascolto delle parole e dei loro ritmi, che richiede ad ognuno il tempo e la capacità di placare le stimolazioni più imperiose dell'esteriorità. Proprio perché il libro di Sebaste non è un progetto a freddo, ma un modo di vivere in compagnia della scrittura, richiede una lettura che non corra avanti in cerca di spicciative rivelazioni, ma che riesca a raccogliersi nel presente assoluto delle parole che ascoltiamo per il loro tono e i loro ritmi. Una lettura fatta di momenti di calma. Il libro di Sebaste parla ininterrottamente del mondo che ci sta attorno, nei suoi aspetti più sensibili, meno astratti, attraverso l'ascolto e la visione. Sono tanti numerini d'un composito cabaret, che valgono come luoghi di sosta effettivi, cioè luoghi dove fermarsi sospesi nell'abbandono del momento. L'esigenza del libro di Sebaste è questa, che sia possibile trovare lo stato sospeso della visione nello scorrere della vita. In questo senso il suo tema di fondo ci riguarda tutti da vicino. E' la possibilità di abitare il mondo in cui viviamo senza sentirci in esilio, nel grande prodigio della sua (del mondo) esistenza.
Gianni Celati
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Giorgio Messori/Beppe Sebaste, L'ultimo buco nell'acqua, Aelia Laelia Edizioni
| È una raccolta di storie o prose brevi, scritte tra il '77 e l'81 dai due autori, e pubblicate ora senza distinzione di paternità. Quello che piace di questo libretto, lo si può dire subito succintamente, è la sistematica e delicatissima conversione di una scrittura tragica in qualche cosa di buffo. E per dar ragione più convincentemente della nostra simpatia (e del giudizio), descriviamo, come passaggi successivi, quello che ci sembra il movimento ideale e costante di queste prose.
Gli esordi cominciano sempre con una semplicità disarmante...
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Niente di tutto questo mi appartiene, Feltrinelli, 1994
Questo libro è FUORI COMMERCIO, ma lo trovi in biblioteca!
Un "romanzo d'avventure" in forma di racconti, un visionario catalogo che descrive i molteplici mondi dentro il mondo: le illusioni, il viaggio, l'amore, il lavoro, la merce e la morte, i sogni e i risvegli, le sbronze, la lettura dei gialli... Un inventario di toni e circostanze, dal sentimentale al grottesco, dallo strampalato al devoto, per narrare come comportarsi. "Allora mi venne in mente una cosa. I Maestri parlano a volte con i discepoli seduti a gambe incrociate, svolgendo un insegnamento orale nella forma del mo-ndo, che in giapponese significa semplicemente 'domanda e risposta'. Le parole del Maestro giungono sotto-pelle, da cuore a cuore (o da mente a mente) a tutti, ma ognuno ha l'impressione che siano intimamente rivolte a lui stesso. ( ... )
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