:: Oggettivamente le cose della vita |
Quando si visita un paese o una città pochi di noi si sottraggono al rito dell'acquisto di un piccolo oggetto che porteremo con noi a ricordo di quel viaggio o di quell'incontro. Gli oggetti ci accompagnano durante la nostra vita dando contorno e forme ai nostri ricordi; rappresentano i nostri sogni, i nostri desideri ma anche i nostri peggiori incubi. Da bambini, ma anche da adulti pensiamo persino che le cose possano avere una propria vita, siamo preda di una sorta di animismo che ci fa affezionare a certi oggetti che rappresentano per noi buoni o cattivi pensieri. Un esempio sono gli oggetti scaramenici, gli amuleti o quelle cose da cui non ci separeremmo mai nemmeno quando, usurati o rotti, hanno perduto la loro funzione originaria, quegli oggetti che assecondano le nostre aitudini quotidiane (tazze da colazione, ombrelli, ciotole, scatole...) e senza i quali ci sentiremmo un pò spaesati perché ci aiutano a fissare le nostre radici, a legarci ad un luogo, ad un tempo, ad una azione e a riconoscerci fragili e umani nelle nostre piccole manie. Questa maratona vuole rendere omaggio a tutto questo e il cuore delle narrazioni saranno proprio gli oggetti, le "cose della vita".
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:: Essere le cose che si leggono
Il tema degli oggetti chiama la lettura e la sua narrazione a un lavoro di immedesimazione e di metamorfosi: leggere gli oggetti vuol dire essere le cose che si leggono, vivere la loro vita segreta, la loro plasticità la loro mobilità, i loro transiti nelle mani di uomini che pensano di governarle ma, forse, ne sono governati. E' vero che gli oggetti, a volte vivono più degli uomini; ma agli uomini tocca spesso condividere con loro la lunga odissea della decadenza, della consunzione, della perdita della funzionalità. Accompagnandoli nei luoghi tragici e magici del macero, della pattumiera, del riciclaggio. Quando gli oggetti divengono rifiuti.
Facedosi cosa, lettura e narrazione riconoscono l'asperità e la caducità della materia di cui esse sono fatte. E insieme illuminano gli oggetti con la propria irriducibile soggettività. Raccontare le cose - le cose della vita - è restituire l'anima a chi l'ha sempre avuta, ma non trovava le parole per dirlo.
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