Giunta alla sua quarta edizione la maratona si conferma come un'occasione unica nel panorama metropolitano, pur ricco di tante proposte interessanti e affascinanti. Innanzitutto per la sua formula originale: l'unione di oralità e scrittura, la sottolineatura del legame fortissimo che unisce il mondo dei libri a quello delle storie vissute e raccontate.
La lettura e la narrazione si fondono così in un gesto unico, in cui la voce ricopre, interpreta e trasforma la pagina scritta.
E poi la maratona di Cologno si segnala anche per la sua forte impronta partecipativa: essa è fatta del contributo di tutte le persone che la costruiscono, prima di tutto dei lettori che scelgono le storie, si allenano a raccontarle, se le passano l'un l'altro, perché le storie sono appunto il testimone che in questa maratona passa di mano in mano e da un anno all'altro.
L'augurio è che questa esperienza possa continuare, crescere e moltiplicarsi. Abbiamo bisogno di voci che raccontino, di racconti che prendano voce, di persone che mettano in comune le proprie passioni, le proprie conoscenze, le proprie letture. Per questo siamo felici di avere trovato "qualcuno con cui correre".
"Il narratore è l'uomo che potrebbe
lasciar consumare fino in fondo
il lucignolo della propria vita
alla fiamma misurata del suo racconto".
Walter Benjamin, Il narratore in Angelus novus
|