Cologno Monzese
27 Ottobre 2001
:: BIBLIOTECHE SCONFINANTI:
L’esperienza delle biblioteche della Provincia di Barcellona.
Núria Ventura
In questi ultimi anni, le biblioteche pubbliche stanno sperimentando importanti cambiamenti: le necessità di informazione e formazione permanente dei cittadini, l’inserimento delle nuove tecnologie, l’importanza del lavoro in rete, la varietà dei supporti fruibili…hanno cambiato e continueranno a cambiare le prospettive delle biblioteche, il loro modo di lavorare, l’organizzazione dei servizi. Partendo da quelle biblioteche immutabili e silenziose, che crescevano pesantemente con l’acquisizione di nuovi libri, e il cui unico problema era aumentare gli scaffali e garantire che le raccolte più antiche non si deteriorassero e venissero correttamente catalogate, siamo passati a centri multimediali dove non importa il supporto (video, di libera informazione o cartaceo) e dove la cosa fondamentale è che l’informazione sia aggiornata, che interessi il maggior numero di persone e che contribuisca a dare migliori possibilità a coloro che non dispongono di molti mezzi per informarsi e svagarsi.
La biblioteca pubblica sta unendo alla sua missione tradizionale di promozione della lettura, quella di aprire le porte dell’informazione a un pubblico molto vasto e tale duplice o triplice scopo è una sfida che le biblioteche del ventunesimo secolo devono accettare.
Nella provincia di Barcellona, negli ultimi 10, 12 anni, è stato fatto un passo da gigante in questo senso: si sta investendo nella costruzione di nuovi edifici per Biblioteche (a seconda delle cittadine, tra 500 e 3000 metri quadri), si stanno informatizzando tutte le biblioteche della Rete, in modo tale che, verso la fine dell’anno, persino le biblioteche di piccole dimensioni saranno collegate al programma informatico comune e avranno accesso a internet.
Parallelamente, tutte le biblioteche inaugurate negli ultimi 10 anni sono state dotate di mezzi audiovisivi e sono state ampliate notevolmente le raccolte bibliografiche e documentali, scartando tutte quelle opere che non avevano più alcun interesse per il cittadino. La nostra missione non è quella di conservare, bensì di diffondere e , a tale scopo, è necessario che la collezione risponda alle esigenze del giorno d’oggi. Solo le opere di collezione locale e alcune raccolte speciali, dato il loro interesse riguardo al comune, vengono conservate dalle biblioteche.
Queste nuove biblioteche richiedono inoltre un nuovo spirito da parte dei bibliotecari e dei tecnici che le gestiscono, così come una nuova impostazione da parte dei responsabili delle politiche comunali e regionali che devono parteciparvi a fondo, sia dal punto di vista economico, sia da quello della pianificazione di questi nuovi spazi multimediali al servizio della loro comunità.
Il contributo della Provincia di Barcellona
Per comprendere il nostro processo di cambiamento, è necessario tenere in considerazione il contributo della Provincia a favore dei Comuni, dal momento che la sua missione è aiutare tali soggetti in quegli aspetti di competenza dei comuni, quali proprio le biblioteche pubbliche.
Attualmente, la Provincia di Barcellona collabora al mantenimento e organizzazione di 143 biblioteche e 8
bibliobuses, che lavorano in rete e dispongono di uno stesso data base, costituendo un catalogo totale di 3.768.000 volumi, accessibile da qualsiasi biblioteca della Rete. Oltre all’acquisto e catalogazione comune dei documenti, il Servizio di Biblioteche della Provincia (centro di consulenza e supporto) si occupa inoltre della pianificazione e miglioramento dei servizi bibliotecari, della formazione permanente del personale tecnico e della manutenzione del servizio imformatico che aiuta e sostenta tutto il sistema.
I comuni che desiderano costruire una biblioteca o migliorare quella che già posseggono, firmano un accordo con La Provincia, in cui entrambe le parti s’impegnano a occuparsi della B, mantenendo e potenziando i suoi servizi, secondo una suddivisione di responsabilità previamente stabilita: il comune si occupa dell’edificio e della sua manutenzione, di una parte del personale , e collabora all’acquisizione di libri; la Provincia si assume la responsabilità di comprare la collezione bibliografica e documentale di base, e della crescita annuale di tali raccolte che , fra l’altro, elabora tecnicamente (catalogazione). Mantiene il sistema informatico e acquista i computer della biblioteca, sia quelli utilizzati per consultare i cataloghi sia quelli di internet, che sono gratuitamente alla portata degli utenti. Fra l’altro, paga una parte del personale (bibliotecari).
Come valutiamo i numeri nelle biblioteche
Ovviamente, realizziamo statistiche che fortunatamente estrapoliamo, per la maggior parte, direttamente dal programma informatico.
I principali indicatori sono:
- Numero di visitatori (persone che consultano documenti ma non usufruiscono del prestito)
- numero di utenti del prestito
- numero di documenti prestati (libri e audiovisivi)
- costi dei servizi (dati economici)
- numero di giorni di servizio l’anno - tipo di biblioteca: centrale urbana o regionale, biblioteca a seconda del num di abitanti.
A partire da questi dati di base, giungiamo alle cifre: numero di utenti al giorno, numero di prestiti al giorno, utenti del prestito per abitante, costo del servizio per utente, costo per abitante…
Ma ci sono altri aspetti difficili da valutare:
- La soddisfazione degli utenti per il servizio ricevuto (cui si dovrebbe giungere mediante sondaggi)
- L’idoneità dell’offerta della biblioteca di fronte alle necessità del comune - Il lavoro realizzato con i settori meno favoriti della popolazione (disoccupati, immigrati…) - Il ruolo della biblioteca con l’insieme degli enti culturali ed educativi della città (cooperazione, lavoro in rete) - L’offerta innovatrice della biblioteca come soggetto foriero di nuove tecnologie - Il ruolo della B come promotrice della lettura e aiuto all’apprendimento - La B come spazio di socializzazione e incontro
Si tratta di un altro tipo di valori che in certi casi non si riflettono nelle statistiche ma che molte volte sono i più apprezzati dai cittadini.
La Biblioteca Can Pedrals di Granollers: una biblioteca simile a Cologno M.
Ho scelto questa biblioteca perché si rivolge a una popolazione di 51.925
abit., è situata in un comune a trenta km da Barcellona, facilmente raggiungibile in treno o in autostrada. Non si tratta di un quartiere periferico di Barcellona, bensì di una cittadina centrale per le cittadine circostanti. La Biblioteca si sviluppa su 1.290 m. quadri, possiede una collezione di 50.206 documenti (Dicembre 2000) e, benché l’edificio attuale sia stato trasformato in biblioteca nel 1995, è risultato essere piccolo per le necessità attuali della popolazione secondo le nostre normative.
La Biblioteca apre le sue porte 32 ore la settimana e le statistiche di fruizione dell’anno 2000 sono le seguenti:
Visitatori 186.033
Utenti del prestito 37.861
Minori di 14 anni 4.437
Oltre i 14 anni 33.424
Nuovi iscritti 1.888
Totale iscritti 18.776
Utenti di Internet 4.627
Documenti prestati 95.951
Libri adulti 46.721
Libri per ragazzi 12.276
Prestito CD 20.924
Prestito Vídeo 4.890
Documenti elettronici 1.803
Riviste 9.337
Prestito interbibliotecario 837
Personale: 3 bibliotecari, 4 tecnici ausiliari e 2 subalterni
Costi anuali
Provincia di Barcellona 36.278.154
Comune di Granollers 33.154.844
Altri 881.144
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Totale 70.314.142 ptas. 422.596’50 euros
Altri dati
Il 20% delle persone che entrano in Biblioteca utilizzano il servizio di prestito
Prestito: 61% libri
22% CD
6% Vídeo
Argomenti più letti: Narrativa 8.505
Scienze Applicate (tecnologia) 7.125
Arte 5.850
Narrativa per ragazzi 5.445
Scienze sociali 5.315
Letteratura 3.731
Non teniamo conto della proporzione di lettori uomini/donne, ma da un’inchiesta condotta con le biblioteche de la Red si rileva che il 60% degli utenti attivi sono donne e il 40% uomini.
Conclusioni
Nell’insieme, stiamo parlando di una B con dati statistici piuttosto simili alla Biblioteca di Cologno
Monzese. Per noi, la biblioteca di Granollers è una biblioteca ad elevato rendimento che emerge rispetto alla media delle biblioteche del suo gruppo ( città tra 50.000 e 75.000 ab.). Ma, oltre alle sue statistiche positive, la Biblioteca emerge per il suo radicamento nella popolazione, perché è un punto di riferimento dell’attività culturale del comune, perché i cittadini sono soddisfatti dei servizi che la biblioteca offre loro e perché il comune considera la biblioteca come uno strumento importante della città. E questi sono i valori aggiunti che non sempre si riflettono nelle statistiche, dei quali, peraltro, ci sentiamo orgogliosi.
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